Audio non autorizzati, esposto dei genitori di Yara contro Netflix

I pianti disperati di mamma Maura, i messaggi lasciati sulla segreteria telefonica del cellulare di Yara quando ancora pensava che la figlia fosse viva. Sono molti gli audio, di quei messaggi privatissimi – tanto che non sono finiti nemmeno negli atti del processo – che la docuserie di Netflix «Il caso Yara, oltre ogni ragionevole dubbio» ha reso pubblici. Nulla di utile alla ricostruzione della vicenda giudiziaria, e nessuna richiesta di autorizzazione ai genitori. (L'Eco di Bergamo)

La notizia riportata su altri media

A scatenare il loro disappunto è stata in particolar modo la messa in onda dei messaggi che hanno lasciato sulla segretaria telefonica del cellulare della ragazzina, dopo che la piccola sparì nel nulla. (BergamoNews.it)

La docuserie Netflix Il caso Yara-Oltre ogni ragionevole dubbio, già quest'estate al momento dell'uscita, aveva fatto molto discutere in Bergamasca. La famiglia Gambirasio contro la serie Netflix su Yara: diffuse telefonate private. (Prima Merate)

Le intercettazioni non erano agli atti dell'inchiesta e non sono mai finite nei processi. (Vanity Fair Italia)

Delitto Yara Gambirasio, gli avvocati della famiglia : “Faremo un esposto al garante della Privacy per la serie Netflix”

Nel mirino gli audio privati che Maura Panarese, mamma di Yara, lasciò sulla segreteria telefonica della figlia e trasmessi nella docuserie di Netflix ‘Il caso Yara, oltre ogni ragionevole dubbio’. Si sente la donna piangere disperata nella speranza che la figlia, già morta, potesse sentire quei messaggi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La cronaca giudiziaria, il diritto a essere informati, la dimensione pubblica del processo sono in sé atti di civiltà: dove tutto è segreto dove si arresta e si giudica nell’opacità, si annidano gli abusi del potere. (Famiglia Cristiana)

L’omicidio della tredicenne, uccisa nel novembre 2010 e ritrovata solo 3 mesi dopo a Brembate di sopra, dopo molti anni non smette di scuotere le coscienze e lascia ancora molti dubbi, dividendo l’opinione pubblica. (Casteddu Online)