Italia promossa nella Ue, Giorgetti, "Perché nessuno ne parla?"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il Senato ha dato il via libera al decreto fiscale con 100 voti a favore, 46 contrari e un astenuto, dopo un voto di fiducia che ha visto la partecipazione di 147 senatori. Il testo, che ora passa alla Camera, ha ottenuto il sostegno compatto dei gruppi di maggioranza, tra cui Coraggio Italia-Udc, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, mentre le opposizioni, rappresentate da Italia viva, M5s, gruppo Misto e Pd, hanno votato contro. L'unico astenuto è stato il senatore Meinhard Durnwalder del gruppo delle Autonomie.
Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato l'approvazione del decreto fiscale con una metafora calcistica, rassicurando i cronisti presenti in Senato: "L’importante è che regga la difesa: c’è un buon portiere, teniamo la posizione, quindi tranquilli". Questo intervento giunge dopo il doppio scivolone della maggioranza in commissione Bilancio su Rai e sanità calabrese, che aveva sollevato timori di ulteriori divisioni all'interno della coalizione di governo.
Il decreto fiscale, approvato dal Senato, introduce diverse novità in materia di investimenti e lavoro. L'articolo 1 prevede interventi economici urgenti, tra cui il rifinanziamento della gestione dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, il contratto di programma Rfi, il Servizio civile universale e il Fondo unico per gli investimenti Anas. Questi provvedimenti mirano a sostenere e potenziare settori strategici per lo sviluppo del Paese, garantendo al contempo una gestione efficiente delle risorse pubbliche.
La giornata in Senato è stata caratterizzata da un clima di apparente tranquillità, nonostante le tensioni dei giorni precedenti. Matteo Salvini, leader della Lega, ha cercato di stemperare gli animi, negando qualsiasi interferenza di Mediaset nel voto di Forza Italia: "Mi rifiuto di pensare che Tajani faccia gli interessi di un’azienda privata".