Alice, l'ingegnera penalizzata perché mamma: «Durante la maternità il nuovo assunto che ho formato è diventato il mio capo. Mi hanno risposto che io non c'ero»
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Nonostante i grandi passi avanti in tema di discriminazioni di genere, il mercato del lavoro italiano è ancora intriso di forti disparità, specialmente quando si tratta di temi delicati come la maternità e le prospettive di carriera delle lavoratrici. Un contesto ad oggi appartentemente tutelato, ma che effettivamente non impedisce comportamenti inappropriati delle aziende private nei confronti delle proprie dipendenti. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il Comune e Confcommercio, nella cornice del Patto per il lavoro, hanno organizzato un corso di formazione per coppie e famiglie, pre o post nascita, per "sensibilizzare i genitori rispetto a opportunità, strumenti e norme in termini di diritto di famiglia e politiche di conciliazione, per acquisire consapevolezza sulla riorganizzazione dei costi e dei tempi, sviluppare dimestichezza su come bilanciare i carichi nella coppia". (IL GIORNO)
Leggi tutta la notizia A Milano nasce 'Genial, genitori al lavoro', un progetto di... (Virgilio)
L’analisi Inps, contenuta nel Rapporto annuale che l’Istituto presieduto da Gabriele Fava ha presentato ieri alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, dice di più. Anche ne… (la Repubblica)
Penalizzazione grave, che evidenzia a tutti gli effetti, l’esistenza di una discriminazione sul lavoro, dovuta alla maternità, che è totalmente assente per gli uomini. Il primo è l’interruzione del lavoro alla nascita del figlio. (la Repubblica)
Con la nascita di un figlio sale la probabilità di uscita dal lavoro per la donna e si riduce per l'uomo come scrive l'Inps nel suo Rapporto annuale. La percentuale poi sale nell'anno di nascita: al 18% per le donne e scende all'8% per gli uomini. (Sky Tg24 )
Saper riconoscere un ambiente «tossico» in tutte queste altre forme rappresenta un aspetto cruciale se si desidera preservare il benessere personale e lavorativo. E le nuove generazioni di professioniste e professionisti lo hanno capito già. (Vanity Fair Italia)