Inside Out 2, Riley muore? Spiegazione finale film

Inside Out 2, Riley muore? Spiegazione finale film

Inside Out 2, la protagonista Riley muore nel finale del film? Perché tutti lo pensano? Ecco la spiegazione ufficiale. Con “Inside Out” 2, a distanza di nove anni dall’uscita del primo film, noi spettatori siamo di nuovo tornat nella mente di Riley. Ormai adolescente, la nostra amante dell’hockey deve fare i conti con nuove emozioni: Ansia, Invidia, Imbarazzo ed Ennui (un po’ come la nostra “noia”), aggiungendosi al gruppo di emozioni che già conoscevamo, ossia Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto (Webboh)

Ne parlano anche altre testate

Inside Out 2 è in sala dal 19 giugno e ci riporta nella mente di Riley, che avevamo lasciato a San Francisco, dove si è trasferita con i genitori. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza è un momento delicatissimo e la pellicola mostra bene il caos mentale ed emotivo che scatena. (Radio Deejay)

Docter ha brevemente anche accennato, nella lunga intervista, al futuro che vede per la Pixar dopo questi anni altalenanti al botteghino e a livello creativo – rassicurando che non sono in programma solo sequel ma anche nuovi prodotti originali – e ha aggiornato il pubblico sulla serie televisiva dedicata alle emozioni di Inside Out (BadTaste.it TV)

Ai box office americani Inside out 2 sta ottenendo un ottimo riscontro, stabilendo nella giornata di martedì un nuovo record per un film animato. Inside Out 2 ha stabilito un nuovo record di incassi per un film animato: negli Stati Uniti il sequel della Pixar ha infatti incassato nella giornata di mercoledì 29,1 milioni di dollari. (Movieplayer)

Inside Out 2 parla di emozioni complesse nel modo migliore possibile: con semplicità

Gioia, Rabbia, Paura e Disgusto si trovano alle prese con l'invasione di nuove emozioni scatenate dall'adolescenza, capeggiate da Ansia, che prende il sopravvento nella mente della ragazzina e relega Gioia e soci nei recessi più remoti della psiche. (Vanity Fair Italia)

Si possono avere amici a ogni età, e non necessariamente quelli di inizio adolescenza (tecnicamente inizia a tredici anni, ma il racconto è sulla fine dell’infanzia) sono i migliori, però le amicizie dell’adolescenza sono in genere legami molto forti e quasi esclusivi. (La Stampa)

Il film della Disney in maniera efficace, divertente, leggera e quanto mai profonda, ci parla di noi, di quello che siamo, del nostro essere individui elementari nella loro complessità. Ed è quello di cui avevamo bisogno. (Fanpage.it)