Il vizio europeo: tutti pensano da capi politici anziché da capi di Stato

Il vizio d’origine è chiaro e riguarda tutti. L’errore, errore tanto di metodo quanto di prospettiva, è stato quello di aver agito in quanto leader politici di parte piuttosto che in quanto capi di Stato e di governo. Un errore commesso dal francese Emmanuel Macron, dal tedesco Olaf Scholz e dall’olandese Mark Rutte, che al Consiglio europeo hanno escluso Giorgia Meloni dalla trattativa sui vertici della Commissione vedendo in lei non il rappresentante di un Paese fondatore, l’Italia, ma la leader di uno schieramento politico avverso, l’Ecr. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

Non stupisce l’atteggiamento isterico e incoerente delle opposizioni – e del Pd in particolare – nei confronti della decisione di Giorgia Meloni di dire un «no» di sostanza, nel metodo e nel merito, al “caminetto esclusivo” che ha deciso i top jobs europei prima ancora di sedersi nel Consiglio europeo (Secolo d'Italia)

A finire in un vicolo cieco non è Meloni come scrivono oggi i giornali, ma l’Europa. Una Europa chiusa in se stessa, che evita qualsiasi cambiamento. Il premier ha lottato, forse ha commesso qualche ingenuità, ma alla fine ha preso la decisione giusta: l’astensione su von der Leyen. (Nicola Porro)

Pier Ferdinando Casini, che errore ha fatto la premier? «Interpretare un doppio ruolo, quello di premier italiano e quello di leader dei Conservatori europei, che l’ha fatta muovere con quella sorta di revanscismo da campagna elettorale anche dopo il voto». (Corriere Roma)

Il colloquio. Meloni, la portabandiera dell'eurorealismo: a lezione con Lorenzo Castellani

Partiamo dal governo. C’è stata un po’ di ingenerosità nei confronti di Meloni nel dire che a Bruxelles ha privilegiato il ruolo di presidente dei Conservatori europei rispetto a quello di presidente del Consiglio italiano. (L'HuffPost)

L’ambiguità rischiosa di Meloni in Europa: un po’ con il Palazzo, un po’ con le destre Giovanni Orsina (La Stampa)

Dall’altra parte c’è Lorenzo Castellani, politologo, editorialista e docente di Storia delle Istituzioni Politiche alla Luiss. Qualche ora dopo l’esclusione dell’Italia dal vertice sui top job europei – un problema «di metodo e di merito» per Giorgia Meloni – ecco giungermi un messaggio sullo smartphone: «Una forzatura insensata... (Secolo d'Italia)