Busto Arsizio, si dichiarava nullatenente ma viveva in una villa di 500 metri quadri e aveva una Bmw: sequestrati a un pusher beni per 1 milione
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Cinquant’anni, marocchino, pluripregiudicato, trafficante di volumi di droga in grado di coprire l’intera regione e oltre. Segni particolari: nullatenente, ma con super villa, auto di lusso e dieci conti correnti. Un fatto che non è sfuggito alla divisione Anticrimine della polizia di Stato di Varese, né al questore Carlo Mazza che di concerto con il Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Carlo Nocerino ha disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, di beni per un valore di circa un milione di euro. (Corriere Milano)
Se ne è parlato anche su altri media
L'uomo è ritenuto responsabile di radicata attività di spaccio di sostanze stupefacenti ed era stato già colpito in passato da molteplici condanne per spaccio di stupefacenti e rapina. Operazione della polizia di Stato a Varese, che ha portato all'arresto di un cittadino marocchino, regolare e residente a Busto Arsizio, nell'ambito. (il Giornale)
Il provvedimento, richiesto dal Questore di Varese Carlo Mazza e dal procuratore capo di Busto Arsizio Carlo Nocerino, ha colpito un pusher marocchino più volte arrestato e altrettante volte condannato. (malpensa24.it)
La polizia di Varese, su ordine del Tribunale di Milano, ha eseguito un sequestro preventivo di un milione di euro tra beni mobili e immobili, a carico di un pusher di origini marocchine più volte arrestato e condannato. (MilanoToday.it)
Il 7 novembre scorso la Polizia di Stato di Varese ha eseguito la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro finalizzato alla confisca di beni per un valore di circa un milione di euro, emessa dal Tribunale di Milano – Sezione autonoma misure di prevenzione, su proposta formulata congiuntamente dal Questore Carlo Mazza e dal Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio, nei confronti di un cittadino marocchino, regolarmente residente nell’hinterland di Busto Arsizio, ritenuto responsabile di una radicata attività di spaccio di sostanze stupefacenti. (VareseNoi.it)
Nell'indagine è emerso che l'uomo, con precedenti, gestiva una vasta rete di spaccio di stupefacenti. L'attività era svolta con l'aiuto in particolare delle donne della famiglia: moglie, figliastra, sorella e suocera. (TGR Lombardia)
Il trafficante, secondo gli inquirenti, non riforniva di stupefacenti solo il mercato locale, ma parte del Nord e del Centro Italia. Sussidi statali alla famiglia L’uomo, che al fisco risultava nullatenente, non solo aveva intestato tutto alle donne di famiglia – moglie, figliastra, sorella e suocera – ma queste ultime, ufficialmente sprovviste di qualunque tipo di sostentamento, avevano avuto un massiccio accesso a diversi benefici statali, tra i quali il reddito di cittadinanza, il reddito di emergenza e l’indennità mensile di disoccupazione (denominata Naspi). (IL GIORNO)