Lavoratrici madri: nuovo parziale esonero contributivo dopo la legge di bilancio 2025
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La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto e, in alcuni casi, riproposto con modificazioni rispetto al passato, una serie di disposizioni concernenti agevolazioni per i lavoratori dipendenti, tra cui un esonero parziale dei contributi previdenziali in favore delle lavoratrici con figli È stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2024 (S.O. 43/2024), la Legge n. 207 del 30.12.2024 recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027". (NT+ Lavoro)
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Sintesi elaborata da MySolution IA: La Legge di Bilancio 2025 introduce misure di sostegno alla famiglia, tra cui bonus per nuove nascite, aumento del bonus asili nido e congedo parentale. (MySolution)
Resta fermo che le detrazioni Irpef non spettano per i figli con meno di 21 anni di età, in quanto già da qualche anno sono state sostituite dall’assegno unico e universale. Innanzitutto, sono abolite dal 1° gennaio 2025 le detrazioni per i figli a carico con più di 30 anni di età non disabili, variando la norma precedente che non prevedeva nessun limite di età massima. (altovicentinonline.it)
I supporti economici sono calibrati sul reddito della famiglia. Bonus per la nascita 2025: contributi fino a 7.000 euro (ComplianceJournal.it)
La Manovra di bilancio 2025, approvata con Legge 30 dicembre 2024 numero 207, ha puntato molto sul sostegno alla natalità e alle famiglie con figli: tra le misure approvate spicca infatti il nuovo Bonus nascite da 1.000 euro. (LeggiOggi.it - Tutto su fisco, welfare, pensioni, lavoro e concorsi)
Il 2025 si preannuncia come un anno ricco di opportunità per le famiglie italiane, grazie a una serie di incentivi e agevolazioni progettati per supportare i cittadini in difficoltà economica. Facebook WhatsApp Twitter (Gaeta.it)
L'Inps ha aggiornato i requisiti per accedere alla pensione a partire dal 2027, aumentando di tre mesi l'età minima per la pensione di vecchiaia, che sarà fissata a 67 anni e 3 mesi. I cambiamenti derivano dall'incremento atteso dell'aspettativa di vita, ma non risultano accompagnati da comunicazioni ministeriali ufficiali. (Il Giornale d'Italia)