Carceri, dal 2014 a oggi oltre 600 suicidi: si rischia record morti nel 2024

(Adnkronos) – Nell’estate calda delle carceri non si arrestano i suicidi e il 2024 rischia di polverizzare il record del 2022, l’anno orribile con 85 morti dietro le sbarre. La conta ad oggi, sabato 3 agosto, si ferma a 61 suicidi accertati tre i detenuti, uno ogni tre giorni circa. Se il drammatico ritmo non dovesse fermarsi, a fine anno il rischio è di arrivare a livelli peggiori di quelli dell’ultimo biennio. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

La notizia riportata su altri media

Sono solo alcuni dei dati illustrati dal ministro della giustizia Carlo Nordio nella settimana in cui si è avuta la prima approvazione del decreto Carceri (dl 92/2024), con il voto di fiducia al Senato. (Italia Oggi)

C’è un sovraffollamento inaccettabile, in alcuni casi oltre il 140%, in Basilicata oltre il 130%, che comprime gli spazi di vita previsti per i detenuti, almeno 3 metri quadrati nelle celle, ed impedisce le attività di formazione e studio che sono un punto cardine della funzione rieducativa della pena. (Potenza News )

Le carceri italiane esplodono e con il sovraffollamento aumentano i casi di violenza, lo spaccio di droga, le situazioni di insicurezza anche dal punto di vista igienico sanitario. E sono sempre di più i detenuti - soprattutto giovanissimi - che si tolgono la vita. (Azione)

«Il ventesimo rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione ha per titolo “Nodo alla gola”. Ci sarebbe piaciuto titolarlo diversamente usando altre parole come innovazione, modernità, riforme, solidarietà, empatia, speranza, fraternità, dignità, normalità, socialità, responsabilità, autonomia, rispetto, affettività, sessualità. (Volere la luna)

E allora, incuranti dell’inevitabile accusa di voler riversare nelle strade migliaia di efferati assassini, con lo stesso coraggio che ebbe Prodi nel 2006, gridiamo l’invocazione all’indulto come unico strumento per riportare alla decenza, oltre che alla legalità, la situazione delle carceri italiane, e per ristabilire quell’equilibrio tra violazione e sanzione oggi travolto dalla condizione disumana in cui vengono fatte scontare le pene. (Il Dubbio)

Il sistema detentivo in Italia è ormai da decenni al collasso. I numeri ancora una volta evidenziano come nel nostro Paese i detenuti scontino una doppia pena: quella prevista dal codice penale e quella perpetrata attraverso modalità di detenzione lesive dei principi del diritto e della dignità umana, come più volte richiamato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. (Avanti Online)