Proroga con modifiche all’ordinanza n. 3/2024 “Peste suina africana: misure urgenti per la gestione dei focolai negli allevamenti nelle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna”.

Il Ministero della salute ha trasmesso l'Ordinanza n.4/2024 che proroga con modifiche l'Ordinanza n.3/2024, recante “Peste suina africana: misure urgenti per la gestione dei focolai negli allevamenti nelle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna”. Art. 1 (Modifiche all’articolo 1 “Divieti”) 1. All’articolo 1, comma 1 dell’ordinanza n. 3/2024 del Commissario Straordinario alla peste suina africana le parole “Limitatamente agli allevamenti situati in zona di restrizione parte I” sono soppresse. (fnovi)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il documento modifica e ‘allenta’ (prorogandone anche la scadenza al 31 ottobre) la severa ordinanza precedente, concedendo in particolare la movimentazione degli animali da vita all’interno delle zone di restrizione, fino a ieri vietata (si potevano spostare solo i capi destinati ai macelli designati). (La Provincia di Cremona e Crema)

Nuovi casi di peste suina africana nella popolazione di cinghiali dell'Alta Val di Vara. L'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta segnala due positività nel territorio di Varese Ligure, dove i casi riscontrati dall'inizio dei controlli sale quindi a 12. (CittaDellaSpezia)

I CONTROLLI PER LA PSA – TRE CASI POSITIVI TRA I CINGHIALI IN LIGURIA – NESSUNO IN PIEMONTE. NESSUN NUOVO FOCOLAIO IN ALLEVAMENTI SUINICOLI. SALGONO A 1.699 LE POSITIVITÀ ACCERTATE In Liguria, sono state riscontrate tre nuove positività sui cinghiali, che portano il totale dei casi in regione a 1.028. (Izsplv.it)

Peste suina in Italia, la situazione si aggrava: 21 Comuni colpiti

L’annuncio della Commissione Ue sulla peste suina nei cinghiali che venerdì indicava la Liguria «fuori dalle restrizioni in alcuni territori» dopo abbattimenti, restrizioni, recinzioni nelle aree a rischio, aveva colto di sorpresa gli stessi allevatori. (La Repubblica)

È un problema enorme perché il virus sta circolando molto velocemente causando danni agli animali allevati, ma anche agli allevatori, agli agricoltori e a tutta la filiera». (corriereadriatico.it)

Il fatto che per il momento sia ristretto a determinati territori, grazie soprattutto ai necessari interventi da parte delle istituzioni, fa in modo che la notizia sparisca di tanto in tanto. A livello nazionale se ne parla a intermittenza, ma ciò non vuol dire che il problema sia svanito, anzi. (QuiFinanza)