Peste suina in Italia, la situazione si aggrava

- La peste suina africana (PSA), un'infezione virale altamente contagiosa e spesso letale per i suini domestici e selvatici, continua a rappresentare una minaccia significativa per l'allevamento suinicolo in Italia. Nonostante gli sforzi delle istituzioni per contenere la diffusione della malattia, la situazione si è aggravata, colpendo 21 comuni e causando l'abbattimento di centinaia di migliaia di animali. La PSA, che non è trasmissibile all'uomo, si diffonde attraverso il contatto diretto tra animali infetti, l'ingestione di prodotti a base di carne contaminata e l'uso di attrezzi sporchi.

In Emilia-Romagna, una delle regioni più colpite, è stato aperto un nuovo bando da 1,4 milioni di euro per migliorare la biosicurezza negli allevamenti suinicoli. Questo bando, che offre contributi fino al 70% delle spese ammissibili, mira a finanziare la costruzione di recinzioni, piazzole di disinfezione e altre misure utili a contrastare la diffusione della malattia. Gli allevatori emiliano-romagnoli hanno tempo fino al 22 novembre per presentare le loro domande e usufruire dei fondi messi a disposizione dalla Regione.

La grande diffusione dei cinghiali, che fungono da vettori della malattia, complica ulteriormente la situazione. Gli interventi di prevenzione e controllo, sebbene necessari, non sono sufficienti a fermare la propagazione della PSA. È fondamentale, quindi, che le istituzioni continuino a monitorare attentamente la situazione e a implementare misure efficaci per proteggere gli allevamenti suinicoli e salvaguardare l'economia agricola del paese.

La peste suina africana rappresenta una sfida complessa e in continua evoluzione per l'Italia. La collaborazione tra istituzioni, allevatori e cittadini è essenziale per affrontare questa emergenza sanitaria e garantire la sicurezza degli allevamenti suinicoli.

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