Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Molte lune fa, vidi un trailer di un regista esordiente che mi colpì profondamente. Il film era "L'uomo in più" e, dopo averlo visto, rimasi folgorato. Da allora, seguii ogni passo del regista, godendomi ogni fotogramma delle sue opere. Paolo Sorrentino, nel corso degli anni, è diventato un vero e proprio divo, un maestro dell'estetica cinematografica. Tuttavia, dopo il successo de "La grande bellezza", Sorrentino ha esasperato il concetto di estetica, spesso a detrimento dei contenuti narrativi.
Il suo ultimo lavoro, "Parthenope", presentato in concorso al Festival di Cannes, è un racconto fatto di ricordi, che narra la vita di Parthenope dal 1950 a oggi. Il film, distribuito da PiperFilm, è un'epopea femminile senza eroismi, guidata dal desiderio di libertà, dall'amore per Napoli e dai sentimenti imprevedibili, a volte dolorosi, che però ti fanno ripartire. La giovinezza spensierata a Capri e la sua inevitabile fine, segnata, come tutte le giovinezze, dalla brevità, sono al centro della narrazione.
Gary Oldman, attore premio Oscar, interpreta John Cheever nel film e, in un'intervista, ha espresso la sua ammirazione per Sorrentino, definendolo uno dei suoi registi preferiti. Oldman ha raccontato quanto sia stato felice di lavorare con uno degli autori che stima di più, sottolineando la sua capacità di raccontare storie con profondità e sensibilità. L'attore, sorridente e pronto a scherzare, ha condiviso queste riflessioni durante il Festival di Cannes 2024, dove "Parthenope" è stato presentato in concorso.
Nonostante le critiche, che definiscono il film "di una noia mortale", "Parthenope" rappresenta un'opera complessa e stratificata, che richiede una visione attenta e riflessiva.