Post sentenza - Processo Bergamini, l’avvocato della famiglia dopo la condanna dell’ex fidanzata Internò: «Non ha agito da sola»
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Post sentenza Il giorno dopo la sentenza di condanna di Isabella Internò a 16 anni di reclusione è il momento dell’analisi dei possibili scenari spalancati dalla decisione assunta dalla corte d’assise del tribunale di Cosenza. Intanto è stata sancita una prima verità: la morte di Denis Bergamini non era dovuta ad un suicidio. Si è trattato invece di omicidio premeditato, adesso attribuito alla ex fidanzata del giovane calciatore, per la quale vale la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. (LaC news24)
La notizia riportata su altre testate
I militari rintracciato l’uomo, hanno provveduto alla notifica del provvedimento ed al termine delle formalità di rito, lo hanno condotto presso la sua abitazione dove dovrà espiare la pena detentiva in regime di detenzione domiciliare. (Frosinone News)
Donata Bergamini non ha mai mollato. Ha sempre sostenuto, lei, che non si suicidò, nel 1989 sulla statale jonica a Roseto Capo Spulico, uno splendido posto di mare in Calabria. (Corriere della Sera)
Lei continua a professarsi innocente e “lo giuro davanti a Dio mio testimone”. (Il Giornale d'Italia)
Anche per la Giustizia, oggi, è stato ucciso. Due esumazioni. (Tifo Cosenza)
Nel 1982 Stefano Conzatti, dopo un brillante diploma, a soli 22 anni vinse il concorso per primo clarinetto nell’Orchestra della Fondazione di Verona. Un incarico durato ininterrottamente per quaranta anni, con un presenza assidua ai vertici di quella che è delle istituzioni italiane più conosciute nel mondo. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Ora c’è una verità processuale: Donato Denis Bergamini è stato ucciso. Non si è suicidato. Per la Corte d’Assise di Cosenza è l’ex fidanzata del calciatore Isabella Internò la mandante dell’omicidio, in concorso con altre persone ancora da individuare. (IlNapolista)