Starmer prepara il Regno Unito a un'estenuante maratona. Ma vede la vittoria

Starmer prepara il Regno Unito a un'estenuante maratona. Ma vede la vittoria
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Sky Tg24 ESTERI

Il discorso alla conferenza annuale di partito che si conclude oggi a Liverpool è stato ancora una volta un modo per ribadire che scelte difficili verranno fatte e che tutti dovranno contribuire. Ma il premier laburista ha voluto anche rassicurare: “Costruiremo una Gran Bretagna che vi appartenga. Vedo la luce in fondo al tunnel” (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri giornali

«That sinking feeling», quella sensazione di affondare, titola in copertina questa settimana l’Economist, con l’immagine di Keir Starmer che sprofonda lentamente in un cerchio d’acqua: perché a neppure tre mesi dal trionfo elettorale, il governo laburista britannico è invischiato in una crisi che, a detta di un anonimo ministro, «potrebbe essere terminale». (Corriere della Sera)

Con un discorso ai delegati del partito laburista a Liverpool, il premier britannico Keir Starmer prima annuncia lacrime e sangue (nuove tasse e tagli di spesa: “è tempo di alzare il bavero e affrontare la tempesta”), poi invoca lo slogan “riprendiamoci il controllo”, reso popolare durante la Brexit. (Start Magazine)

La parte forse più ispirata del discorso, probabilmente perché più sentita anche in quanto ex avvocato per i diritti umani, è stata quella di netta condanna dei disordini xenofobi che hanno funestato il Regno Unito questa estate: pur riconoscendo la legittima preoccupazione di molti cittadini per il tema dell’immigrazione incontrollata, Starmer ha voluto severamente stigmatizzare i disordini, atto di teppisti che non hanno spazio nel Regno Unito e che non rappresentano in alcun modo la cittadinanza britannica. (Treccani)

Inghilterra, “Starmer sta per cadere”: tam tam da Londra, scoppia lo scandalo

In italiano possiamo tradurre: “l’immagine pubblica che si ha presso i propri concittadini”. “Optics, optics, optics”. (ISPI)

Ai tempi del ritorno laburista del ’97 alla guida del Governo di Sua Maestà, avvenuto dopo la lunghissima parentesi di Margaret Thatcher (dal 1979 al 1992) e di altri cinque anni a guida Tory con John Major, il leader della sinistra inglese aveva il vento in poppa e proprio in quello stesso anno, con la tragica morte di Lady D sotto al ponte dell’Alma di Parigi, crebbe a dismisura e in tempi rapidissimi la popolarità del neo-primo ministro Blair. (L'Opinione delle Libertà)

A corredo l’immagine del premier che sprofonda lentamente in un cerchio d’acqua. A soli tre mesi dal trionfo elettorale, infatti, questo governo si ritrova in una crisi potenzialmente "terminale" secondo un anonimo ministro. (Liberoquotidiano.it)