Un cardinale spezzino. Monsignor Angelo Acerbi nominato dal Papa

– C’è anche uno spezzino, originario di Sesta Godano, tra i ventuno nuovi cardinali annunciati ieri da Papa Francesco all’Angelus, che verranno nominati nel Concistoro dell’8 dicembre. È monsignor Angelo Acerbi, di 99 anni, nunzio apostolico. Da oltre due secoli mancava un porporato originario del levante ligure. Nato il 23 settembre 1925 a Sesta Godano, è stato ordinato presbitero il 27 marzo 1948 per l’allora diocesi di Pontremoli (LA NAZIONE)

La notizia riportata su altri media

Carissimo don Baldo, la Chiesa Agrigentina ha gioito alla notizia della tua nomina cardinalizia. La scelta di papa Francesco è un segno di attenzione alla tua persona per il servizio svolto in questi ultimi anni nella diocesi di Roma. (L'Amico del Popolo Agrigento)

All’indomani dell’annuncio del Papa del concistoro del prossimo 8 dicembre, in cui sarà creato cardinale, e della nomina a vicario generale per la diocesi di Roma, il già vicegerente Baldo Reina scrive un messaggio indirizzato «al popolo di Dio che è in Roma». (Romasette.it)

Don Paweł Rytel-Andrianik - Città del Vaticano “Credo che il Papa abbia voluto dare un segno di apprezzamento e di riconoscimento per il servizio che tanti vecchi e nuovi nunzi e il personale delle Nunziature stanno svolgendo nel mondo”. (Vatican News - Italiano)

È lo stesso papa Francesco, affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo apostolico vaticano dopo l’Angelus, a spiegare cifra e significato dei 21 prossimi porporati, di cui venti sotto gli 80 anni, e quindi elettori: arrivano da tutte le parti del mondo. (La Stampa)

Venti di loro saranno eleggibili al voto in un Conclave, portando il numero di cardinali che voterebbero in un Conclave a 141. Il numero calerà drasticamente nel corso del 2025, quando 13 cardinali avranno più di 80 anni. (korazym.org)

Pace e bene! Nell’Ufficio delle letture della Domenica appena trascorsa ci è stato proposto un brano di san Paolo a Timoteo; nel cuore del testo l’apostolo così si esprime: “Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al ministero: io che per l’innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. (DIOCESI DI ROMA)