La coerenza di un’umiliazione
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“Posso chiedervi dov’è la democrazia parlamentare nel momento in cui il Parlamento non può discutere la legge di Bilancio che vi segnalo essere la prima prerogativa dei Parlamenti dalla fine delle monarchie assolute e quindi più o meno dal XVII secolo? Perché se al Parlamento togliete la legge di Bilancio la democrazia parlamentare non c’è e non c’è nemmeno il Parlamento”. Parlava così Giorgia Meloni nel 2019 quando sbraitava dai banchi dell’opposizione. (LA NOTIZIA)
Se ne è parlato anche su altri media
– “In commissione Bilancio si è preso atto dell’impossibilità tecnica di esaminare utilmente il provvedimento, di fronte ai quasi 900 emendamenti presentati dalle opposizioni, e pertanto, come accaduto negli scorsi anni, non si è potuto dare mandato ad alcun relatore, ma non ho mai parlato di dimissioni”. (Agenzia askanews)
Pesanti critiche da parte di Matteo Renzi per la procedura di approvazione della Legge di Bilancio e di altri provvedimenti del Governo. L'accusa del leader di Italia Viva al Governo è quella di non rispettare il principio costituzionale del bicameralismo perfetto, costringendo una delle due camere ad approvare un testo "blindato" attraverso la fiducia. (QuiFinanza)
Boccia richiede la presenza del Presidente del Consiglio alla discussione sulla manovra in Senato 28 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Premi Ires per 18mila imprese e nuova via per l’uscita anticipata per appena 100 pensionandi. Liti notturne, emendamenti votati per errore, 100 milioni che avanzano e che resteranno buoni per il 2025, forse. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Le dichiarazioni di voto sono previste a partire da domani alle 11 con diretta tv sulla Rai e il voto finale sarà entro l’ora di pranzo. Il governo ha posto la questione di fiducia al Senato sulla manovra, come ha annunciato Luca Ciriani, ministro dei Rapporti con il Parlamento, in aula a palazzo Madama. (Secolo d'Italia)
È una legge che ignora completamente le priorità delle famiglie e delle aziende, come la sicurezza del lavoro, il sostegno al reddito, la riduzione dei costi energetici e la tutela dell’ambiente". "Con l’approvazione della legge di bilancio, il Governo Meloni conferma ancora una volta una visione miope e inadeguata, che non affronta i problemi reali del Paese e non sostiene la crescita. (Civonline)