Piena del Po, allerta rossa in Emilia-Romagna: evacuati e argini sotto controllo

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INTERNO

L’Emilia-Romagna è in stato di massima allerta per il rischio idraulico legato alla piena del Po, che nelle ultime ore ha raggiunto livelli critici, costringendo le autorità a dichiarare l’emergenza in diverse province. Da mezzanotte di domenica 20 aprile, e per le successive 24 ore, vige l’allerta rossa – la più grave – a Parma e Reggio Emilia, mentre Ferrara è in codice arancione. La Protezione civile, coordinando volontari e istituzioni, ha monitorato senza sosta gli argini, dove il fiume, gonfio dalle piogge persistenti, ha sfiorato quote mai registrate dal 2019.

A Piacenza, dove il colmo della piena ha toccato gli 8,16 metri nella mattinata di sabato 19 aprile, la situazione è gradualmente rientrata, ma la massa d’acqua si sta ora spostando verso il tratto parmense e reggiano, dove il picco è atteso nella serata. "Il pericolo esondazione nel Lodigiano è scongiurato", ha confermato Marco Vignati, responsabile dei volontari di protezione civile a Lodi, precisando che il momento più critico si è esaurito intorno alle 13. Decine di persone, tuttavia, sono state fatte evacuare per precauzione dalle golene, zone tradizionalmente più esposte al rischio alluvione.

A Cremona, nel pomeriggio di sabato, il livello di guardia è salito da arancione a rosso, con il comune che ha diffuso un avviso ufficiale per segnalare l’aggravarsi delle condizioni. "Da Piacenza a Ferrara, il Po scorre lento ma minaccioso", hanno osservato i tecnici, sottolineando come l’onda di piena, seppur in rallentamento, mantenga una portata anomala. Tra giovedì 17 e sabato 19 aprile, oltre 70 volontari sono stati dispiegati lungo gli argini, con un’operazione che ha coinvolto una decina di mezzi per verificare stabilità e punti critici.