Mille Miglia 2024: il diario di bordo della quinta tappa. Ecco cone è andata

Mille Miglia 2024: il diario di bordo della quinta tappa. Ecco cone è andata
Il Sole 24 ORE INTERNO

Brescia raggiunta. La quarantaduesima rievocazione della Freccia Rossa si è conclusa con l’arrivo della lunga fila di auto nella città lombarda, dove martedì avevano preso il via. Sono stati percorsi oltre duemila chilometri passando da città incantevoli d’Italia e smuovendo la passione che persone di ogni età provano per le quattro ruote. Dalle auto più anziane dell’anteguerra sino alle “giovani” degli anni ’50, tutte hanno lasciato una scia di ammirazione e contemplazione, riproponendo ricordi d’infanzia o incuriosendo i più giovani. (Il Sole 24 ORE)

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Un altro prestigioso risultato alla Mille Miglia per l’equipaggio piacentino composto da Gianmario Fontanella e Anna Maria Covelli, di nuovo sul podio nell’edizione 2024 della “gara più bella del mondo”: i due piacentini – a bordo di una Lancia Lambda Casaro del 1927 n°22 – hanno chiuso al secondo posto completando un lungo percorso di 2.200 chilometri, da Brescia a Roma e ritorno, che nelle cinque giornate di gara, dall’11 al 15 giugno, ha attraversato sette regioni italiane. (piacenzasera.it)

A seguire, dritti a Bovolone per un timbro e il Controllo Orario che ha inaugurato l’ultimo settore di gara. (Tiscali)

Vesco e Salvinelli sono imbattibili. «Eravamo favoriti ma vincere non è facile, nemmeno per noi»

La corsa non la vinse: ostacolato da un nubifragio, arrivò secondo. C’è anche la mitica Cisitalia 202 SMM “Nuvolari” nella mostra “Un viaggio lungo Mille Miglia” che si è aperta il 12 giugno scorso al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, in occasione del primo traguardo di tappa sotto la Mole della 42° edizione della Mille Miglia. (Torino Cronaca)

A ospitare i traguardi di tappa sono state Torino (per la prima volta nella sua storia), Viareggio, la Capitale e San Lazzaro di Savena, prima del ritorno a Brescia con l’ultima passerella dalla pedana di Viale Venezia. (1000 Miglia)

«Eravamo tra i favoriti, ma arrivare alla fine, dopo 2.200 chilometri, e vincere non era semplice per nessuno e nemmeno per noi», confida Andrea Vesco che sull’albo d’oro appone il suo nome per la settima volta, la quinta consecutiva e quarta in coppia con Fabio Salvinelli. (Corriere della Sera)