Lecco, escursionista precipita per 100 metri e muore sul Resegone davanti ai compagni: era sulla cresta
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un volo di un centinaio di metri che non le ha lasciato scampo. Una donna ha perso la vita lunedì pomeriggio, 23 dicembre, durante un’escursione sul monte Resegone, la più nota delle vette lecchesi. Era insieme a un gruppo di amici, con lei altre sette persone. Avevano raggiunto il rifugio Azzoni, rimasto chiuso oggi a causa delle violentissime raffiche di vento (ferma a causa del maltempo anche la funivia dei Piani d’Erna, che porta ai piedi del Resegone). (Corriere Milano)
Se ne è parlato anche su altri media
Maria Caterina Colosio (foto da Facebook) A cura di Enrico Spaccini (Fanpage.it)
La montagna era la sua più grande passione e in montagna, nel giorno dell'Antivigilia di Natale ha perso la vita. E' grande il cordoglio per la morte di Maria Caterina Colosio, mamma di due figlie precipitata sul Resegone nel pomeriggio di ieri, lunedì 23 dicembre 2024. (Prima Lecco)
Poco prima la donna, della provincia di Bergamo, aveva raggiunto i 1.865 metri del rifugio Azzoni, in discesa a valle è scivolata davanti agli occhi dei sei compagni di escursione. L’incidente lungo il sentiero 1, la classica via di salita al Resegone, a circa 1650 metri in un tratto esposto. (Mount Live)
Con un gruppo di amici aveva raggiunto il rifugio Azzoni, sul Resegone, trovandolo chiuso. Poi la ridiscesa e lungo il sentiero, a Pian Serrada, la tragedia. Data pubblicazione 24 Dicembre 2024 (Valsassinanews)
La vittima si chiamava Maria Caterina Colosio, nata a Tavernola Bergamasca e residente ad Adrara San Martino. Elicottero del 118 (Archivio)Missing Credit La caduta si è verificata nel primo pomeriggio, verso le 14.30, nella zona tra Pian Serada e la crestina finale che porta al Rifugio Azzoni, in cima al monte citato nei Promessi Sposi da Alessandro Manzoni. (IL GIORNO)
Gli ultimi suoi post, a dicembre, sono video con le montagne imbiancate di neve: «Che spettacolo», scriveva. Nella sua immagine di copertina è in vetta, seduta sui massi in cui è conficcata una croce con la frase dell’alpinista Walter Bonatti: «La montagna più alta rimane sempre dentro di noi». (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)