Borse europee e Ftse Mib tonici

Ultim'ora News Le borse europee si presentano toniche in chiusura, dopo le performance sotto tono degli ultimi due giorni. Il Ftse Mib registra un rialzo dell'1,31% a 34.306 punti, secondo solo all'Ibex-35 (+1,51%). Più contenuti i rialzi del Dax (+0,99%) e del Cac-40 (+0,86%). Sul fronte macroeconomico, in Italia a maggio la produzione industriale registra un aumento dello 0,5% m/m, tornando in territorio positivo dopo due mesi di flessioni congiunturali. (Milano Finanza)

Su altri giornali

Il miglioramento del rating S&P fa volare Tim (+4,86%) che contribuisce al netto rialzo del Ftse Mib e fa di Milano la miglior piazza d’Europa. In recupero anche la Borsa di Parigi. Nvidia sostiene il Nasdaq (FIRSTonline)

Apertura in rialzo per Londra (+0,55%), Parigi (+0,5%), Francoforte (+0,2%). Sotto i riflettori anche le tensioni geopolitiche dopo il summit della Nato ed il confronto politico in Francia per la formazione del nuovo governo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I principali indici azionari statunitensi hanno terminato la giornata con variazioni frazionali. I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee dovrebbero iniziare la giornata con variazioni frazionali. (SoldiOnline.it)

Borse oggi 10 luglio |Europa cauta dopo Powell: a Milano in luce Saipem, Prysmian e Tim

Le borse europee chiudono in positivo, mentre Wall Street è sulla buona strada per aggiornare nuovamente i massimi storici. Panoramica sulla chiusura delle Borse del 10 luglio 2024 Indici Europa e Italia L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dell’1,1%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in progresso dell’1,31% a 34.306,40 punti. (Borse.it)

FTSE Italia All-Share Ferragamo (LA STAMPA Finanza)

Borse europee poco mosse in avvio di seduta, con gli investitori che restano cauti dopo le indicazioni fornite ieri dal numero uno della Fed, Jerome Powell, sui tassi per il cui taglio serviranno ulteriori progressi sul fronte dell'inflazione e i prezzi di giugno in Cina, che evidenziano il persistere di pressioni deflazionistiche sulla seconda economia mondiale. (Corriere della Sera)