Fanny Ardant testimonia a favore di Depardieu nel processo per aggressione sessuale

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Fanny Ardant, attrice e storica amica di Gérard Depardieu, è apparsa oggi in tribunale a Parigi come testimone della difesa nel processo che vede l’attore accusato di aggressione sessuale da parte di due donne durante le riprese del film Les volets verts nel 2021. La sua deposizione, attesa con particolare interesse, arriva in un momento cruciale per la strategia legale dell’imputato, che da mesi nega ogni addebito definendoli «demenziali», mentre le accuse si moltiplicano.

Ardant, che con Depardieu condivide un’amicizia lunga oltre quarant’anni – nata sul set de L’uomo dei cani nel 1979 e consolidata sotto la direzione di François Truffaut –, ha offerto una visione che sembra riflettere un’epoca in cui certi comportamenti, oggi contestati, erano spesso tollerati. «A nessuno piace un Signor Perfetto», ha fatto sapere la difesa attraverso i suoi legali, sottintendendo come l’artista, pur con i suoi eccessi, fosse parte di un sistema che per anni ha normalizzato dinamiche oggi sotto scrutinio.

Tuttavia, se la presenza di Ardant potrebbe attenuare l’immagine pubblica dell’attore, la testimonianza successiva di una costumista ha ribaltato gli equilibri dell’udienza. La donna, con toni duri e privi di ambiguità, ha descritto un Depardieu invasivo, capace di gesti molesti accompagnati da «grugniti e frasi oscene», aggiungendo che lo considera «pericoloso». Un racconto in netto contrasto con la narrazione della difesa, che insiste nel presentare l’imputato come un uomo ormai anziano, incapace fisicamente di compiere atti simili: «Sono troppo vecchio e grasso per palpare una donna», avrebbe dichiarato lo stesso Depardieu in precedenti occasioni.