Stipendi raddoppiati per ministri tecnici e sottosegretari: la proposta nella manovra 2025

Il Parlamento deciderà sull’aumento delle retribuzioni per i membri del governo non eletti Il viceministro Maurizio Leo, durante l’evento di Fratelli d’Italia “Atreju”, ha difeso la proposta di aumento degli stipendi per alcuni ministri tecnici, sostenendo che non percependo l’indennità parlamentare hanno una remunerazione inferiore. Ha precisato, però, che la decisione finale spetta al Parlamento. (AltaRimini)

Ne parlano anche altri giornali

“Aumentare lo stipendio dei ministri? È un errore che ci siano cinque poveretti che guadagnano la metà dei loro colleghi. È un’ ingiustizia, ce ne sono cinque che per un problema di regolamento guadagnano la metà dei loro colleghi. (LAPRESSE)

Il giornalista: «Jolani spaventa anche gli altri Paesi arabi. (La Verità)

Mentre gli stipendi dei ministri finiscono sotto i riflettori per un emendamento alla manovra 2025, ecco la top ten dei redditi per i membri non parlamentari del governo. E' il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, quello con un reddito imponibile più alto, pari a 180 mila 895 euro, in base alla dichiarazione del 2024 riferita ai redditi del 2023. (Adnkronos)

Manovra: Gasparri, 'proporrò equiparare stipendi parlamentari a quelli ministri non eletti'

A maggior ragione con un ventaglio così ampio di incompatibilità con altri incarichi, che penalizza soprattutto i ministri tecnici". A dirlo, in un'intervista alla Stampa, Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, già capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, commentando la norma, inserita in manovra, che equipara l'assegno dei ministri e dei sottosegretari non eletti a quello dei colleghi parlamentari. (Civonline)

Se ancora non è chiaro che fine farà la contestatissima norma per alzare (di circa 7mila euro lordi al mese) gli stipendi a ministri e sottosegretari non eletti in Parlamento, l’emendamento alla Manovra già ribattezzato come il “bonus di Natale” in nome della lotta ai privilegi della “casta”, una cosa è certa: nessuno – o quasi – sembra più disposto a intestarsi il provvedimento. (ilmessaggero.it)

Siccome un ministro guadagna un terzo, un quarto di un parlamentare, io proporrò in Senato che tutti noi parlamentari, a cominciare dalla Schlein e da Borghi di Italia Viva, che hanno detto che non va bene, di equiparare i trattamenti di noi parlamentari a quelli dei ministri che non sono parlamentari. (Civonline)