Vuole promuovere l'auto elettrica, ma coi dazi l'UE ne fa vendere sempre di meno, come confermano i dati
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Quella dei dazi doganali imposti dall’Unione Europea alle elettriche made in China rappresenta una questione molto controversa. se l’Unione Europea pensa di sbarrare la strada ad esse e approvvigionarsi presso i fornitori del vecchio continente, con ogni probabilità si tratta di un calcolo assolutamente errato. Ma a rendere il quadro ancora peggiore, è un’altra constatazione: non solo i marchi cinesi non risentiranno minimamente delle nuove barriere commerciali, ma saranno in grado di bypassarle esportando auto termiche o ibridi, al posto degli EV. (ClubAlfa.it)
La notizia riportata su altre testate
Secondo la società di ricerca Dataforce, citata da Bloomberg, Byd, Saic, Mg si sono accaparrate il 7,4% di tutte le auto elettriche, contro l’8,2% del mese precedente: si stratta della peggior performance da marzo. (la Repubblica)
Le auto cinesi stanno acquisendo una notevole popolarità dalle nostre parti, in arrivo da un paese che sino a pochi anni fa non era certo considerato il punto di riferimento in campo automotive. Ed invece, la Cina ha saputo ritagliarsi al meglio il proprio spazio, diventando un vero e proprio colosso anche in questo settore. (QuattroMania)
Il settore automobilistico globale affronta un periodo di cambiamento radicale. (Agenda Digitale)
E non basta: davanti ai grandi gruppi europei c’è la minaccia cinese, forte di tecnologie interessanti e prodotti ben fatti (anche termici) ma, solo per ora, dallo scarso valore di immagine e di brand. (Il Sole 24 ORE)
Industrie europee impreparate La Comunità europea dovrebbe quindi investire enormi risorse e trasformare in circa dieci anni tutte le fabbriche che producono auto a costi di manodopera e di componenti ridotti, cosicché i prodotti finiti avrebbero dei prezzi finali in linea con quelli dei due grandi produttori di auto elettriche a livello mondiale e cioè la Tesla negli Stati Uniti e la Byd in Cina. (Quotidiano di Sicilia)
Archiviato un anno avaro di soddisfazioni per i grandi marchi occidentali ad eccezione di Renault, per il prossimo anno gli analisti vedono per il settore margini al palo e vendite in lieve ripresa. (Milano Finanza)