Piano strutturale di bilancio. Un progetto per dire all’Europa come vogliamo rientrare dal deficit

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Avvenire INTERNO

Ne sentiamo parlare in questo periodo, del Psb (Piano strutturale di bilancio), perché è giunta l’ora di presentarlo alla Commissione Europea. Anzi, il termine sarebbe scaduto il 20 settembre. Si tratta di una novità dovuta alla riattivazione dei vincoli di bilancio che erano stati sospesi per la pandemia e al nuovo Patto Ue di stabilità e crescita. In sostanza, i Paesi in condizione di deficit eccessivo (come l’Italia) devono definire la “traiettoria” della spesa pubblica che intendono seguire per rientrare, entro 4 anni (estendibili a 7), dal deficit stesso. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nei calcoli aggiornati dal ministero dell’Economia infatti il costo del servizio al debito continua a crescere, ma meno di quanto si prevedesse ad aprile. E dal momento che gli spazi di bilancio si fondano sulle previsioni ufficiali, anche i rendimenti dei BTp danno una mano . (NT+ Enti Locali & Edilizia)

Prometeia, la società di ricerche economiche fondata nel 1974 da Beniamino Andreatta, guarda nella sfera di cristallo dell’economia: «Dal lato dell’economia reale la domanda globale è in rallentamento ma rimane robusta negli Stati Uniti, mentre in Europa è debole. (Italia Oggi)

E gli incontri a Palazzo Chigi sulle linee della manovre: lavoro, fisco, bonus. Poi ci sarà un mese per redigere il Disegno di leg… (La Stampa)

Occupazione in crescita, Unimpresa: “Governo spinga a tagliare cuneo fiscale”

Previsto anche il riordino della sanità integrativa, la promozione di stili di vita sani e azioni di contrasto all’antibiotico resistenza. Il Mef ha confermato che la spesa sanitaria salirà oltre del target dell’1,5% previsto dal Patto con Bruxelles ma numeri certi ancora non ce ne sono. (Quotidiano Sanità)

La cornice è ormai pronta, è tutta nei numeri del Piano strutturale di bilancio approdato ieri in Parlamento. Il Piano è stato ieri validato anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio, che ha sollevato qualche dubbio sulle previsioni del 2026, considerate troppo ottimiste per uno 0,2%. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«I dati diffusi dall’Istat evidenziano un aumento significativo del numero di occupati nel nostro Paese. I 494mila nuovi posti di lavoro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno rappresentano un segnale incoraggiante per l’economia italiana e testimoniano la resilienza e la capacità di adattamento del nostro tessuto produttivo. (Impresa Italiana)