Omicidio di Pescara: "Volevano infliggere sofferenza e morte"

PESCARA. “Il quadro indiziario fa pertanto risaltare come causa determinante dell’azione sia l’impulso lesivo, quello di provocare sofferenza e uccidere un essere umano, sino quasi a integrare il motivo futile, ossia il motivo meramente apparente e in realtà inesistente, che cela l’unico vero intento, che è quello di cagionare sofferenza e morte”. È quanto scrive il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, Roberto Ferrari, nel provvedimento di convalida del fermo dei due 16enni ritenuti responsabili dell’omicidio di Thomas Christopher Luciani avvenuto a Pescara domenica scorsa nel parco Baden Powell”. (La Nuova Riviera)

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Quella dei presunti assassini di Thomas Christopher Luciani che, un’ora dopo averlo straziato attorno alle 17.20 di domenica pomeriggio, a Pescara, nel retro del parco Baden Powell, posano in spiaggia per festeggiare la missione compiuta: 18.21 lampeggia lo smartphone. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

“L’unico vero intento è quello di cagionare sofferenza e morte“, sono durissime la parole con le quali il gip del Tribunale dei Minorenni de L’Aquila motiva la convalida del fermo a carico dei due 16enni accusati di essere i responsabili dell’omicidio di Thomas Luciani, ucciso a Pescara domenica 23 giugno. (Virgilio Notizie)

GUARDA IL VIDEO Presenti fra gli altri il prefetto Flavio Ferdani, rappresentanti delle forze dell'ordine, il questore Carlo Solimene e il comandante provinciale dei carabinieri Riccardo Barbera, il sindaco Carlo Masci e molti esponenti politici. (Il Centro)

Thomas Luciani, le coltellate hanno trafitto i polmoni. «Morte quasi istantanea». Il gip: «Efferatezza inaudita». Il selfie dei 16enni dopo il massacro

Sono circa in 500 alla veglia di preghiera nel parco Baden Powell, nel centro di Pescara, poco distanti da dove Thomas Christopher Luciani è stato ucciso a coltellate da due coetanei domenica scorsa. Il suo corpo era stato poi recuperato in mezzo ai rovi, nei pressi del sottopasso della ferrovia. (la Repubblica)

Sono uscita di casa solo oggi, per venire a portare dei fiori alla persona che ho amato di più», racconta su una panchina del parco Baden Powell. A parlare, con la voce rotta da un mix di incredulità e disperazione, è Chiara (nome di fantasia), l’ex fidanzatina del ragazzo ucciso domenica pomeriggio in questa oasi di verde nel cuore della città. (ilmessaggero.it)

Alle 17,10, cioè poco più di un’ora prima secondo l’accusa, quello stesso ragazzo - insieme con un compagno - si era scagliato come una furia contro la vittima dal fisico gracile, uccidendola con 25 coltellate al Parco Baden Powell (ilmessaggero.it)