Meloni e Trump cercano la chiave che apre la cella di Cecilia Sala
Si dice che la storia si ripeta spesso, salvo che si manifesta la prima volta come tragedia e la seconda come farsa. Tuttavia ci sono quanto meno delle eccezioni. Il caso del sequestro di Cecilia Sala in Iran soltanto in apparenza è una replica di eventi lontani di cui riecheggia alcune modalità. Inoltre non è certo una farsa: al momento è un dramma e tutti ci auguriam… (L'HuffPost)
Ne parlano anche altre testate
C’è un controcanto, quello dell’odio che viaggia sul web. C’è Alessandro Orsini, il professore che solidarizza con l’Iran contestando la detenzione di Mohammad Abedini in carcere in Italia. (la Repubblica)
Dopo il vertice d’urgenza a Palazzo Chigi sul caso Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta dal 19 dicembre nel carcere di Evin, in Iran il governo ha chiesto la «scarcerazione immediata e trattamento dignitoso» per l’inviata di Chora Media. (Open)
I genitori di Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran il 19 dicembre scorso, chiedono il silenzio stampa sul caso per scongiurare il rischio che "si allunghino i tempi" e che "si complichi la situazione" della figlia. (Liberoquotidiano.it)
"Le accuse contro di lei appaiono estremamente vaghe e generiche, - dice Shams - una formula che può significare tutto e nulla, sembrano avanzate in modo frettoloso, probabilmente per giustificarne l’arresto. (Adnkronos)
«Cecilia, resisti, resisti, resisti, resisti». È il messaggio che la professoressa di Belluno Michela Fregona, manda alla giornalista Cecilia Sala, arrestata a Teheran, di cui si dice ammiratrice incondizionata, tanto da paragonarla a Oriana Fallaci. (ilgazzettino.it)
Il destino della giornalista italiana, Cecilia Sala, detenuta in un carcere iraniano, sembra sempre più legato alla vicenda di Mohammad Abedini Najafabadi, il 38enne ingegnere meccanico iraniano fermato il 16 dicembre scorso a Malpensa su mandato americano, che gli Stati Uniti chiedono all'Italia di estradare. (Italia Oggi)