Moldavia al bivio, elezioni e referendum su adesione all'UE

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ESTERI

In Moldavia, un paese di 2,6 milioni di abitanti, gli elettori si sono recati alle urne questa mattina per partecipare a due eventi cruciali: le elezioni presidenziali e il referendum sull'adesione all'Unione Europea. La presidente in carica, Maia Sandu, che cerca un secondo mandato, ha guidato il paese verso una svolta europeista, ma il timore di un'ingerenza russa aleggia su questi test elettorali chiave, in un contesto già complicato dalla guerra nella vicina Ucraina.

I manifesti, comparsi un mese fa alle fermate dei bus di Chisinau, apparentemente promuovevano il concerto di un cantante ucraino russofono. Tuttavia, la polizia locale ha descritto questa iniziativa come una grande "operazione psicologica" orchestrata dalla Russia, con l'obiettivo di far fallire il referendum. La Moldavia, ex repubblica sovietica, si trova ora a dover scegliere tra l'influenza russa e l'adesione all'UE, un dilemma che riflette le profonde divisioni interne del paese.

Nel frattempo, la capitale Chisinau è stata teatro di episodi di propaganda russa: ragazzini, fermi ai semafori della periferia, distribuivano caramelle e bandierine russe agli automobilisti, indossando magliette con il ritratto di Vladimir Putin. Questi giovani, pagati un euro per il loro servizio, rappresentano un esempio tangibile delle tensioni geopolitiche che attraversano la Moldavia.

Le elezioni presidenziali e il referendum sull'adesione all'UE sono visti come una prova decisiva per il futuro geopolitico del paese. La presidente Sandu, favorita per la rielezione, ha promesso di fissare nella Costituzione il percorso della Moldavia verso l'Unione Europea.