Lotta o governo, la Lega ancora in mezzo al guado

Lotta o governo, la Lega ancora in mezzo al guado
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Per saperne di più:
QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

È un’onda che viene da lontano, ma qualche increspatura la lascia anche sulle nostre coste. Del resto, quando c’è di mezzo Trump, è sempre possibile che il mare delle reazioni non sia piatto. Anche se gli sparano. È successo pure questa volta. L’anomalia, forse, è che ad agitare le acque sia proprio il leader più amico dell’ex (forse futuro) presidente Usa: Matteo Salvini. Intendiamoci, il leader della Lega ha espresso un pensiero forte, discutibile, ma comunque libero, sottolineando come l’attentato dell’altra notte sia frutto di un clima creato dai "toni violenti della sinistra che armano i deboli di mente". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

Da una parte la premier Giorgia Meloni, che predica calma, dall'altra il suo vice, Matteo Salvini, che cavalca la vicenda per ribadire il suo tifo sfegatato al tycoon (nel 2020 l'Independent lo definì "cheerleader di Trump"), un tifo mai venuto meno, neanche dopo i fatti di Capitol Hill, con l'assalto al Campidoglio da parte dei supporter del candidato repubblicano dopo la sua sconfitta alle elezioni presidenziali. (Today.it)

È il curioso paragone che ai microfoni di 24 Mattino (Radio24) il ministro dei Trasporti Matteo Salvini escogita per difendere la sua iniziativa di intitolare l’aeroporto di Milano Malpensa a Silvio Berlusconi, immergendosi in un lungo monologo a sua difesa. (Il Fatto Quotidiano)

Per la destra italiana è l’ora del derby su Trump. Pur vivendo con fastidio le manovre di Salvini e soci, pronti a presentarsi come i più trumpiani dello Stivale, a via della Scrofa finora è stato seguito l… (la Repubblica)

Attentato Trump, Quartapelle (Pd) risponde a Salvini: "Isoli gli estremismi anziché criminalizzare la sinistra"

Colpisce la perfetta sintonia dell’ultradestra globale nell’additare l’attentato a Donald Trump come esito dell’odio della sinistra e dei «toni violenti contro gli avversari che rischiano di armare i deboli di mente» (questo è Matteo Salvini, ma lo dicono con parole quasi identiche Santiago Abascal, Geert Wilders, Jair Bolsonaro, Javier Milei, Elon Musk, Marine Le Pen). (La Stampa)

"Negli Stati Uniti non c’è spazio per la violenza, questo è il momento dell'unità", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Gran parte degli esponenti politici statunitensi hanno inviato al candidato repubblicano i loro più sentiti auguri, condannando con fermezza il tentato omicidio del tycoon. (Liberoquotidiano.it)

"Una persona come il vicepremier italiano dovrebbe agire per unire e isolare tutti gli estremismi, anziché criminalizzare e generalizzare". (Fanpage.it)