Irma Testa: la farfalla che porta sul ring la forza delle donne
La chiamano Butterfly, farfalla, per la leggiadria dei movimenti sul ring. All’inizio, in verità, era una farfalla impazzita, perché Irma evitava i colpi degli avversari. Poi ha capito che, per vincere, bisogna anche imparare a ricevere i pugni. E la farfalla impazzita, come l’aveva soprannominata il suo primo allenatore (ma è stato molto di più, come vedremo), è diventata farfalla. Butterfly. Le hanno dedicato un docufilm diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman e presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma nel 2018. (alfemminile.com)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il giorno dopo il verdetto che l’ha eliminata dall’Olimpiade nei 57 kg, 3-2 per la cinese Zichun Xu, Irma testa, 26 anni, prima medaglia nella storia del pugilato femminile italiano (bronzo a Tokyo), è serena. (Corriere della Sera)
Nel programma di pugilato di venerdì 2 agosto, Diego Lenzi (+92kg) proverà ad avanzare ulteriormente, con l'obiettivo di accedere alle semifinali e di prendersi così un posto sul podio Olimpico. Il ring di Parigi 2024 si tinge ancora d'azzurro. (Olympics)
A cura di Fabrizio Rinelli Irma Testa eliminata clamorosamente ai sedicesimi di finale delle Olimpiadi di Parigi 2024 contro la cinese Xu Zichun. Un'uscita di scena difficile da spiegare per la fuoriclasse italiana della boxe femminile che non potrà difendere il bronzo conquistato a Tokyo nella categoria – 57 k- Il verdetto dei giudici nei confronti della 26enne di Torre Annunziata è a dir poco inspiegabile. (Fanpage.it)
Sono loro i rappresentanti della boxe italiana rimasti alle Olimpiadi di Parigi 2024 dopo le clamorose eliminazioni di Abbes Mouhiidine e Irma Testa, oltre agli stop di Sirine Charaabi, Salvatore Cavallaro, Giordana Sorrentino e Alessia Mesiano. (SPORTFACE.IT)
E oggettivamente difficile da spiegare - non solo un'altra carta da medaglia, ma un grande nome per la boxe italiana. Aveva due giudici certi dalla sua parte prima del terzo round, era sufficiente convincerne uno dei tre in parità ai punti negli ultimi tre minuti. (Eurosport IT)
Tanto, anzi troppo, e molto di sbagliato, s’è detto sull’avversaria, Imane Khelif. L’algerina è stata additata da una parte della stampa italiana (e non solo) come transgender, ma non è così: è una donna con testosterone alto, per metterla in termini brevissimi. (OA Sport)