È morto il «poeta luminoso» Giuliano Scabia: inventò il Marco Cavallo di Basaglia
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Se n’è andato poco prima di compiere 86 anni Giuliano Scabia, poeta luminoso, inventore di teatro fuori dai ranghi, narratore.
L’insegnamento al Dams Ha iniziato a insegnare al Dams di Bologna nel 1972, creando ogni volta, con i suoi studenti, azioni originali che spingevano alla ricerca dentro di sé e nell’ambiente circostante.
È stato, con Vittorio Basaglia, Stefano Stradiotto e altri artisti, il papà di Marco Cavallo, creato nell’Ospedale Psichiatrico di Trieste in un laboratorio voluto con Franco Basaglia, un gigantesco cavallo azzurro simbolo della rottura dei muri dell’esclusione. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Ma il laboratorio all’Università, durato fino al 2004/2005 ha prodotto ogni anno invenzioni nuove, create con varie generazioni di studenti. < (UniboMagazine)
Giuliano Scabia in una foto del 2005. È infatti da un'idea sua e di Giuseppe Dell'Acqua, Dino Basaglia e Vittorio Basaglia che nacque il Marco Cavallo simbolo della riapertura dei manicomi. (Il Piccolo)
Tragedia funivia Stresa-Mottarone, il soccorso alpino e i carabinieri sono sul posto. Poeta e drammaturgo aveva scelto Firenze come città d'adozione nella quale ha lasciato un grande ricordo tra i teatri e le compagnie di attori. (Qui News Firenze)
Collocata all’interno del manicomio di Trieste (oggi Parco di San Giovanni) questo manufatto è uno dei più importanti esempi di opera collettiva realizzata con il contributo dei laboratori artistici creati all’interno della struttura nosocomiale giuliana diretta dall’allora direttore Franco Basaglia, il quale si avvalse del contributo dei pazienti ivi reclusi. (TRIESTEALLNEWS)
Di questo artista dai mille volti, scrittore e uomo di teatro soprattutto, Trieste ricorda l'avventura che portò alla nascita di Marco cavallo, il grande animale azzurro di cartapesta, costruito assieme ai pazienti dell'ospedale psichiatrico diventato immagine di quel cambiamento epocale. (TGR – Rai)
Ieri mattina il Poeta Gentile se ne è andato con la discrezione con cui aveva vissuto. di Claudio Cumani Quando gli chiesero di venire a insegnare al Dams si trovava, mascherato da cavaliere, sul monte Velino nell’Aquilano alle prese con bambini che dovevano simboleggiare un drago. (il Resto del Carlino)