Una presidente debole in un’Europa divisa

Nessuno si aspettava piani rivoluzionari però almeno qualche guizzo, una visione coerente del futuro al passo con i tempi grami che attendono l’Europa «in un mondo pieno di avversità dove il suo destino dipenderà dalle sue scelte» per dirla con Ursula. Invece ieri 18 luglio a Strasburgo, davanti a un emiciclo diviso, nevrotico e critico dei risultati del suo primo mandato, von der Leyen si è confermata uguale a se stessa (24+)

Ne parlano anche altri giornali

A fine maggio l'Economist mise in copertina le tre donne chiave dell'Europa: Ursula von der Leyen, Roberta Metsola e Giorgia Meloni. E a oggi lo sono ancora. (ilmattino.it)

La maggioranza che ha sostenuto la riconferma di Ursula von der Leyen, che si è fondata sull'appoggio dei Verdi "è artefatta e non reggerà", con i popolari che prima hanno criticato il Green Deal, poi hanno permesso agli ecologisti di diventare "ago della bilancia". (EuropaToday)

Ha ottenuto nella plenaria da Strasburgo 401 voti, esattamente la somma di Ppe, S&D e Renew, la sua maggioranza formale, tant’è che il capodelegazione di Forza Italia Fulvio Martusciello ci ha giocato, sostenendo provocatoriamente che la maggioranza è stata “compatta”, neutralizzando un po’ di franchi tiratori “tra i Socialisti” con i voti dell’Ecr. (Adnkronos)

Il sentiero stretto dell'Ursula bis

Nessuno però avrebbe potuto immaginare il grottesco balletto del principale partito di maggioranza italiana intorno alla sua candidatura: alle 13 di ieri, quando sono iniziate le operazioni di voto a Strasburgo, Giorgia … (Il Fatto Quotidiano)

Lorenzo Castellani (Italia Oggi)

Il discorso con cui ieri Ursula von der Leyen ha chiesto il voto dei parlamentari europei non è stato certo privo di ambizione: «I prossimi cinque anni definiranno il posto dell’Europa nel mondo per i prossimi cinque decenni. (Corriere della Sera)