La novità antropologica dell’“operazione cercapersone” in Libano

Il versante simbolico di una guerra non è meno importante di quello materiale. Non è più il nemico che mi colpisce, sono io stesso che mi colpisco, sono le mie protesi tecnologiche a insorgere contro di me L’operazione con cui gli israeliani hanno fatto esplodere migliaia di cercapersone e di walkie talkie in Libano e in Siria fra il 17 e il 18 settembre è stata descritta da alcuni come la prova decisiva che lo Stato di Israele conduce la sua guerra con metodi terroristici: l’attivazione delle cariche esplosive occultate negli apparati di comunicazione dei militanti di Hezbollah lontano dalle aree operative del conflitto ha comportato il coinvolgimento di molti civili che hanno subìto gravi danni o perso la vita. (Tempi.it)

La notizia riportata su altri media

Ogni volta che in questa strana settimana ho visto video foto o meme dell’attentato ai membri di Hezbollah attraverso i cercapersone ed i walkie talkie ho pensato a questa canzone: Fotoromanza di Gianna Nannini. (AlessioPorcu.it)

Israele avrebbe nascosto gli esplosivi all'interno delle batterie di cercapersone portati in Libano. Lo sostengono due alti funzionari della sicurezza libanese, che alla Cnn hanno detto che la tecnologia era così avanzata da essere praticamente impercettibile. (Adnkronos)

La polizia norvegese ha lanciato un avviso di ricerca internazionale per Rinson Jose, il cittadino d’origine indiana titolare della Norta LDT, una società con sede in Bulgaria, coinvolta nel giallo. L’indagine sui cercapersone esplosivi è complicata, deve mettere insieme delle tessere non perfette. (Corriere della Sera)

Paul R. Pillar, ex Cia: dove porta la guerra in Libano

Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)

“Ci sono due aspetti fondamentali da considerare. Il primo riguarda la sovranit&agr… (L'HuffPost)

Pillar, ex ufficiale della CIA e docente universitario specializzato in Sicurezza nazionale e Politica estera, commenta in esclusiva per InsideOver l'escalation tra Israele e Hezbollah in Libano. Pillar, con una lunga esperienza in Medio Oriente e nel mondo dell'intelligence, esamina le motivazioni strategiche dietro le operazioni israeliane, riflettendo anche sulla passività degli Stati Uniti e dell'amministrazione Biden, mentre (Inside Over)