Siria, Aleppo devastata dal sisma: si scava tra le macerie

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Il Sole 24 ORE ESTERI

Siria, Aleppo devastata dal sisma: si scava tra le macerie 10 febbraio 2023 Dopo anni di distruzione e morte causati dalla guerra civile, la città siriana di Aleppo è stata ulteriormente devastata dal violento terremoto del 6 febbraio, che finora ha causato oltre 23mila morti tra la Siria settentrionale e la Turchia meridionale. Il personale di soccorso sta ancora lavorando instancabilmente per recuperare eventuali sopravvissuti tra le macerie degli edifici crollati. (Il Sole 24 ORE)

Su altre fonti

E' il drammatico racconto di monsignor Joseph Tobji, vescovo maronita della seconda città siriana più popolosa dopo la capitale Damasco, ridotta ormai ad un cumulo di macerie, tirata giù da potenti scosse di terremoto che hanno portato morte e distruzione anche in altre parti della Siria fino ad arrivare in Turchia, ed il presule non nasconde la disperazione: “I palazzi erano stati già danneggiati dalle bombe della guerra, ora il terremoto ha fatto il resto”. (Vatican News - Italiano)

“Qui, in questa stanza, ci sono donne e bambini accampati. Tra loro moltissimi sono bambini e ci sono anche donne con disabilità. (Il Fatto Quotidiano)

Di Jacopo Storni Nel monastero riecheggia un salmo: «Il Signore è il mio pastore». I fedeli si avvolgono nelle coperte e recitano ancora: «Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. (Corriere della Sera)

Il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, ha visitato oggi un centro sfollati ad Aleppo, in Siria, dove la fondazione Avsi sta fornendo aiuti alle persone rimaste senza casa dopo il sisma che lunedì scorso ha devastato il nord del Paese. (il Dolomiti)

Roma, 10 feb – “Terremoto devastante, qua ad Aleppo è un inferno. E le sanzioni alla Siria bloccano gli aiuti”. (Il Primato Nazionale)

Il nunzio del Papa in Siria tra gli sfollati: «Dodici anni di guerra e ora il terremoto: le sanzioni ostacolano gli aiuti, qui si gela e la gente ha paura, è un test di umanità per tutti». (Corriere della Sera)