«Vietato ammalarsi», la provocatoria ordinanza del sindaco di Belcastro: «Qua la gente muore e non si può curare»

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Vietato ammalarsi. È questo in estrema sintesi il contenuto provocatorio di una ordinanza emanata dal sindaco del Comune di Belcastro, «ultimo comune della provincia di Catanzaro», ai confini con la provincia di Crotone, situato nell’entroterra e distante 45 chilometri dal più vicino pronto soccorso, quello della città capoluogo. «La prendiamo con un po’ di ironia» sintetizza il primo cittadino, Antonio Torchia, raggiunto telefonicamente da LaC News24, commentando la condizione di assoluta precarietà in cui versa la cittadina sotto il profilo dell’accesso ai servizi sanitari. (LaC news24)

La notizia riportata su altre testate

La provocatoria iniziativa del primo cittadino, Antonio Torchia, è motivata, in particolare, dal fatto che l'apertura della guardia medica nel paese è garantita solo "a singhiozzo", sulla base della disponibilità del personale sanitario, "con effetti deleteri" per i cittadini, considerato anche che il 50 per cento della popolazione è costituito da persone anziane. (la Repubblica)

Bosa. L’Amministrazione comunale, utilizzando un finanziamento regionale di 100mila euro, ha assegnato a un raggruppamento temporaneo di professionisti l’incarico di redigere il progetto di fattibilità tecnico economica “per il miglioramento delle forme di fruizione della spiaggia emersa e sommersa a Bosa Marina”. (SARdies.it)

È quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar), recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Geomorphology. (La Città Flegrea)

“Vietato ammalarsi” a Belcastro, dopo l’ordinanza il sindaco pronto a presentare denuncia

L’ordinanza del sindaco Vietato ammalarsi a Belcastro (Virgilio Notizie)

L'iniziativa del primo cittadino del centro della Presila catanzarese, poco più di 1.300 abitanti al confine tra le province di Catanzaro e Crotone, è motivata, in particolare, dal fatto che l'apertura della postazione di guardia medica nel paese é garantita soltanto «a singhiozzo», sulla base cioè della disponibilità del personale sanitario, sempre più difficile, tra l'altro, da reperire. (La Stampa)

«Se a breve non ci saranno novità, nei prossimi giorni andrò alla Procura della Repubblica di Catanzaro per formalizzare una denuncia-querela per interruzione di pubblico servizio». (LaC news24)

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