un dilemma costruito un pezzo alla volta - Giurato Numero 2 (2024)
Un giurato ha di fronte un dilemma etico. Man mano che la storia va avanti e i personaggi capiscono meglio la dinamica dei fatti per il protagonista delle strade si chiudono e le possibilità di scelta di restringono. Il meccanismo è ben costruito, gli attori sono bravi e la mano del regista, che non si concede sbavature si sente. Il film non consente risposte semplici nè sul bene e sul male, nè su cosa sia la giustizia e questo è un bene. (MYmovies.it)
Ne parlano anche altre testate
La giustizia come dea bendata armata di spada e bilancia apre Giurato numero 2, quarantaduesimo film diretto da Clint Eastwood. Viene scherzosamente guidata dal marito mentre procede a tentoni verso la stanza per il figlio che la coppia sta aspettando. (ilmessaggero.it)
Ci troviamo in una cittadina della Georgia dove tutti sembrano conoscersi, è facile che i locali frequentino lo stesso pub la sera come nella terza stagione di Twin Peaks mentre il nostro protagonista è un giornalista freelance ex alcolizzato di nome Justin Kemp (Nicholas Hoult). (BadTaste)
Le lodi di Guillermo del Toro Giurato numero 2, Nicholas Hoult commenta l'esperienza con Clint Eastwood: "Ho incontrato il mio eroe" (Movieplayer)
Ma se mi promettete di chiedergli scusa, con un paio di calci in bocca ve la caverete". Oggi gli anni sono 94 ma il carattere e la tigna restano gli stessi di quando Clint Eastwood ne aveva 34 e in sella al mulo di Per un pugno di dollari, a chi lo sfotteva rispondeva con queste battute: "Fate molto male a ridere del mio mulo. (Tiscali)
È la vicenda di Justin Kemp (interpretato da Nicholas Hoult), un uomo qualunque, un uomo perbene, futuro padre con un passato da alcolista, che si ritrova nella giuria di un processo per omicidio, ma presto (non è uno spoiler: è il fulcro del film) si rende conto che il killer è lui: quel cervo che pensava di aver investito con la macchina in una notte buia e tempestosa, era in realtà la ragazza per la cui morte si accusa ora un innocente. (Vanity Fair Italia)
Un classico del genere giudiziario che vede un uomo, James Sythe (L’attore Gabriel Basso), accusato di aver ucciso la sua compagna dopo un litigio in un bar. A fronteggiarsi in tribunale, il pubblico ministero Faith Killebrew (Toni Colette) che ha tutto l’interesse a vederlo condannato per dare una spinta alla sua carriera politica, e l’avvocato difensore Eric Resnick (Chris Messina) che, nonostante il passato torbido del suo assistito, crede nella sua innocenza. (GQ Italia)