Patto col fisco valido anche se si presentano dichiarazioni integrative per l'anno 2023

Il patto col fisco resta valido anche se si presentano dichiarazioni integrative per l'anno d'imposta 2023, quello preso a base per la formulazione della proposta biennale, ma a condizione che la modifica non generi un variazione del reddito oggetto del concordato superiore del 30% rispetto a quello originariamente segnalato all'agenzia delle entrate. Questa è una delle più importanti indicazioni fornite con la circolare 18/E pubblicata lo scorso 17 settembre 2024 dall'agenzia delle entrate ed avente ad oggetto i primi chiarimenti sulla disciplina del concordato preventivo biennale (ex articoli da da 6 a 37 del dlgs 13/2024). (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altri media

Il D.Lgs. 5.8.2024 n. 108 ha apportato delle modifiche alla disciplina del concordato per quanto concerne le cause di esclusione, la determinazione del reddito, il calcolo degli acconti d’imposta e la tassazione sostitutiva del reddito incrementale. (Assolombarda)

Chi, avendo aderito al patto, supera nel corso del 2024 la soglia dei 100.000 euro, pur fuoriuscendo dal regime, potrà applicare sul reddito eccedentario la tassazione specifica con le aliquote più ridotte (10% o 3% per i soggetti start up). (Italia Oggi)

Le adesioni al nuovo “concordato preventivo biennale” – la misura con cui si prova a solleticare le partite Iva in odore di evasione per raccattare un po’ di gettito – non decollano, anzi, stando a quanto filtra da ambienti ministeriali, sarebbero ferme a … (Il Fatto Quotidiano)

Concordato preventivo biennale, decadenza dalla rottamazione quater monitorata speciale ai fini dell’accesso e del successivo venir meno del patto con il Fisco. (Informazione Fiscale)

Resta tuttavia una questione, ricorrente e non di… Con la circolare 18/E/2024 del 17 settembre 2024 l’Agenzia delle Entrate è intervenuta a fornire chiarimenti sul concordato preventivo biennale, tenuto anche conto delle innovazioni apportate al d. (Fiscal Focus)