In carcere per codice rosso, muore suicida in tribunale

Ha deciso di togliersi la vita in tribunale. Un cappio al collo nel bagno della cittadella giudiziaria: è l’ultima cosa che Luca Di Lascio, classe ‘76, assai noto nella sua Montecorvino Rovella e nell’intero comprensorio stretto tra i Picentini e la Piana del Sele, ha visto sulla terra. La penultima è stata un’aula di tribunale, all’interno della quale, ieri mattina, il giudice delle indagini preliminari aveva appena accolto la richiesta di convalida degli arresti avanzata da Katia Cardillo, pm di turno nella notte tra venerdì e sabato. (la Città di Salerno)

Se ne è parlato anche su altri media

A queste morti, vanno aggiunti i sette appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nel 2024. È il 62esimo detenuto dall’inizio dell’anno. (La Stampa)

mgg/gsl MILANO (ITALPRESS) – Nel quarantatreesimo numero di Focus Salute, format tv dell’agenzia Italpress, la ginecologa e oncologa Alessandra Graziottin parla dei benefici dello sport, soprattutto se praticato fin da piccoli. (CremonaOggi)

Subito soccorso e condotto in ospedale, è deceduto poco dopo. Un uomo di «48 anni, originario di Montecorvino Rovella» provincia di Salerno si sarebbe tolto la vita «impiccandosi nel bagno della camera di sicurezza del Tribunale di Salerno dov'era stato trasferito in mattinata per la convalida dell'arresto scattato per maltrattamenti in famiglia. (Corriere della Sera)

Romanelli: "Suicidio in carcere specchio di una realtà inaccettabile"

Stampa Ha deciso di togliersi la vita in tribunale. Un cappio al collo nel bagno della cittadella giudiziaria: è l’estremo gesto – come riporta, anche in apertura della prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – un 48enne, assai noto nella sua Montecorvino Rovella (Salernonotizie.it)

. Salgono a 59 i suicidi nelle carceri italiane dall'inizio dell'anno. (Il Messaggero Veneto)

“Di fronte al dramma umano di una persona detenuta che decide di togliersi la vita si rimane sgomenti, ma come avvocati e come cittadini sentiamo il dovere di ricordare che questo dramma è ormai divenuto una costante inaccettabile nelle carceri italiane. (CremonaOggi)