Spionaggio e sabotaggi, perché gli Stati Uniti vogliono bandire le auto connesse cinesi
Immaginate la scena. Dopo anni di tensioni crescenti, è scoppiato un conflitto tra Stati Uniti e Cina. L’esercito della Repubblica Popolare prende il controllo delle automobili cinesi sul territorio americano e le usa per colpire al cuore l’avversario, sabotando le reti dei trasporti o altre infrastrutture critiche, oppure come arma per attentati mirati. Fantascienza? Fantageopolitica? Non per l’… (la Repubblica)
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Il Dipartimento del Commercio statunitense ha ufficializzato la proposta, avanzata nei mesi scorsi, di vietare la vendita di auto connesse con hardware e software prodotti in “nazioni ostili”, tra cui la Cina e la Russia: una mossa che, secondo gli analisti, potrebbe mettere al bando praticamente ogni vettura cinese, e che costringerebbe anche gli altri produttori a rimuovere tutte le componenti prodotte in nazioni considerate “avversarie”. (Quattroruote)
Ad affermarlo non è il governo di Pechino, ma gli esperti statunitensi del settore. Sono proprio loro, infatti, a non credere che provvedimenti come i recenti dazi elevati sui veicoli full electric provenienti dal gigante asiatico e il bando sui veicoli con software e hardware di fabbricazione cinese riusciranno a tenere questi veicoli fuori dal mercato locale a tempo indeterminato. (ClubAlfa.it)