L'outlook della settimana. Il punto al 18 marzo 2025

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Ascom Torino ECONOMIA

Luci e ombre nel quadro economico globale Nel primo trimestre del 2025, la situazione economica globale presenta luci e ombre, mostrando segnali di rallentamento accompagnati da elementi di resilienza. Secondo il Rapporto Intermedio Marzo 2025 di OCSE, nonostante la tenuta della crescita economica mondiale nel 2024, le nuove previsioni segnalano un indebolimento delle prospettive. L'aumento significativo degli indicatori di incertezza legati alle politiche economiche e commerciali, alimentati dall'introduzione di nuove barriere da parte di numerosi Paesi, anticipa infatti una fase di crescita più lenta e meno robusta rispetto alle precedenti aspettative, accompagnata da un'inflazione persistentemente alta in molte economie. (Ascom Torino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’Ocse evidenzia come la frammentazione economica globale rappresenti una sfida critica. L’aumento delle barriere commerciali rischia di rallentare ulteriormente l’espansione economica e di favorire una crescita dell’inflazione. (Spazio50)

Brutto affare i dazi americani per la crescita globale, per le pressioni sull’inflazione e quindi anche per la rotta delle Banche centrali. Eppure Donald Trump tira dritto: «Nessuna intenzione» di fare marcia indietro sui dazi su acciaio e alluminio, ha detto in volo dall'Air Force One: linea dura verso tutti, alleati e non. (ilmessaggero.it)

Nelle Prospettive Economiche Intermedie dell’Ocse presentate ieri a Parigi, si legge: “La crescita globale scenderà dal 3,2% nel 2024, al 3,1% nel 2025 e al 3,0% nel 2026, con barriere commerciali più elevate in diverse economie del G20 e una maggiore incertezza geopolitica e politica che grava sugli investimenti e sulla spesa delle famiglie. (Avanti Online)

Doccia fredda dall’Ocse: il Pil 2025 fermo allo 0,7%

Secondo l’ente parigino il piano di riarmo di Ursula costringerà i Paesi indebitati a scelte dure sulla spesa (LA NOTIZIA)

L’economia statunitense dovrebbe ora crescere del 2,2% nel 2025 (rispetto al 2,4% stimato a dicembre) e dell’1,6% nel 2026 (rispetto al 2,1%). (Scenari Economici)

Perché frenano la crescita globale e riaccendono l’inflazione anche negli Usa. Oltre a mettere a rischio una relazione, quella tra le due sponde dell’Atlantico, che secondo l‘American Chamber of Commerce to the European Union vale 9.500 miliardi di dollari in scambi e investimenti bilaterali. (QUOTIDIANO NAZIONALE)