Israele impone nuove condizioni, Hamas accusa ritardi nell'accordo
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Hamas ha accusato Israele di aver imposto nuove condizioni che hanno ritardato un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi nella Striscia di Gaza. I negoziati, che si svolgono a Doha con la mediazione del Qatar e dell'Egitto, procedono seriamente, ma l'occupazione israeliana ha introdotto nuove richieste che hanno portato a un rinvio dell'accordo. Secondo una nota di Hamas, le nuove condizioni riguardano il ritiro delle truppe israeliane, il cessate il fuoco, i prigionieri e il ritorno degli sfollati.
Le forze israeliane, in una delle campagne più punitive degli ultimi 14 mesi, hanno colpito il nord della Striscia di Gaza, in particolare intorno a tre ospedali situati a Beit Lahiya, Beit Hanoun e Jabalia, lungo la linea di confine. I palestinesi sostengono che Israele stia cercando di spopolare la zona per creare una sorta di fascia di sicurezza, mentre Israele nega l'accusa, affermando di aver invitato i civili ad abbandonare l'area delle operazioni per la loro sicurezza.
La situazione rimane tesa, con entrambe le parti che si scambiano accuse e recriminazioni. Hamas, pur mostrando responsabilità e flessibilità nei negoziati, ritiene che le nuove condizioni imposte da Israele abbiano complicato il raggiungimento di un accordo. Nel frattempo, i negoziati continuano, con la speranza che si possa trovare una soluzione che metta fine al conflitto e porti alla liberazione degli ostaggi.