Speciale guerra in Medio Oriente: annus horribilis

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Il 7 ottobre di un anno fa miliziani di Hamas attaccavano villaggi e kibbutz seminando il terrore nel sud di Israele e infliggendo allo Stato ebraico il più grave colpo e il peggiore trauma collettivo dalla sua fondazione nel 1948. Quasi 1200 persone, per lo più civili, furono assassinate a sangue freddo da uomini armati provenienti dalla Striscia di Gaza e piovuti dal cielo con i deltaplani o sfondando la barriera che circonda l’enclave con una facilità che avrebbe costituito, da sola, uno shock difficile da superare per gli israeliani. (ISPI)

Se ne è parlato anche su altri giornali

E, alle ore 6.31 (locali) del mattino, ha lanciato quattro razzi verso lo Stato ebraico: l’aeronautica di Tel Aviv ne ha intercettati tre, mentre il quarto è caduto in una zona aperta. Due minuti. (ilmessaggero.it)

Un momento istituzionale per confrontarsi sui temi cruciali del presente. (Secolo d'Italia)

La presenza che impone ai suoi ministri per la cerimonia di commemorazione dell’attacco di Hamas del 7 ottobre dà la misura di quanto Giorgia Meloni non voglia lasciare dubbi sulla posizione dell’esecutivo rispetto al massacro di Hamas. (Avvenire)

A un anno dalla strage di Hamas, convegno di FdI domani al Senato. Testimonianze dal cuore del conflitto

Intervenendo in Sala Rossa in apertura di seduta, il sindaco Stefano Lo Russo, “certo di interpretare il sentimento dell’intera città oltre che dell’aula“, ha espresso “la totale vicinanza alle vittime civili civili e innocenti degli attacchi del 7 ottobre 2023, alle vittime civili e innocenti del popolo palestinese nella Striscia di Gaza, alle vittime civili e innocenti nell’area del Libano, auspicando che questo conflitto che sta seminando decine di migliaia di morti innocenti possa quanto prima cessare e la via del dialogo, la via diplomatica, possa riprendere”. (Città di Torino)

MILANO (ITALPRESS) – “Finchè c’è chi dice che devono morire tutti gli ebrei, che va debellata la presenza di Israele, sarà impossibile trovare gli elementi per una pace giusta”. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Le sirene non erano previste, come invece impone il protocollo della memoria nelle altre giornate in cui gli israeliani ricordano i caduti e i morti delle guerre. «Perché gli allarmi di quel giorno sono marchiati a fuoco dentro di noi», spiega il regista Rino Tzor. (Corriere della Sera)