Tragedia a Valdagno, padre e figlio muoiono nel crollo di un ponte travolto dal maltempo




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L’acqua del torrente Agno, ingrossata dalla pioggia incessante, ha scavato sotto le fondamenta del ponte che collega Valdagno alle frazioni limitrofe, trascinando via un’intera porzione della strada. Su quell’asfalto, ieri sera, c’era l’auto di Leone Nardon, 64 anni, e di suo figlio Francesco, precipitati nella voragine aperta dall’impeto della piena. I soccorritori, arrivati sul posto dopo le prime chiamate di allarme, non hanno potuto far altro che recuperare i corpi dei due uomini, già privi di vita.
Leone, imprenditore noto nella zona, era titolare della Sitec Srl, azienda specializzata in automazione industriale con clienti nei settori siderurgico, cartario e del legno. Iscritto all’Associazione nazionale carabinieri, conduceva un’esistenza radicata nel territorio, dove la sua attività era ben consolidata. Francesco, che viaggiava con lui, aveva scelto di affiancarlo nell’impresa di famiglia. Quella sera, secondo alcune ricostruzioni, si erano messi in macchina per prestare aiuto nelle operazioni di emergenza, aggravate dall’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito il Vicentino.
La tragedia si inserisce in un quadro più ampio di criticità, con il fiume Agno che ha superato i livelli di guardia, costringendo i sindaci dei comuni rivieraschi – Valdagno, Trissino, Recoaro Terme – a lanciare allerte per invocare prudenza. "Sto seguendo con attenzione e apprensione la situazione", ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, assicurando vicinanza ai cittadini colpiti. Anche altri esponenti politici, tra cui il consigliere regionale Joe Formaggio e Silvio Giovine di Fratelli d’Italia, hanno espresso solidarietà, ringraziando al contempo vigili del fuoco e volontari impegnati nelle operazioni.