«Rena' non mi lasciare», le ultime parole di Arcangelo Correra a Renato Caiafa, che ha sparato il colpo mortale

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«Io, Arcangelo e un altro amico avevamo trascorso la serata a Chiaia, nella zona dei baretti. Siamo rientrati verso casa attorno alle 4 e 30. È lì, in piazzetta Sedil Capuano, che abbiamo notato la pistola appoggiata sulla ruota di un’auto. Appena l’ho impugnata è partito il colpo che ha ucciso Arcangelo». È il drammatico racconto di Renato Caiafa che, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo, ha risposto alle domande del gip. (napoli.corriere.it)

Ne parlano anche altre testate

Il 19enne ha parlato di un colpo di pistola partito per errore mentre i ragazzi si passavano l'arma di mano (LAPRESSE)

Al giovane napoletano – fratello di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso dalla polizia il 4 ottobre 2020 durante una rapina – vengono contestati il porto, la detenzione e la ricettazione dell'arma che la notte tra venerdì e sabato scorsi ha ferito a morte Correra, poi deceduto in ospedale all’Ospedale Vecchio Pellegrini. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Così, al Messaggero, Anna Elia, madre di Renato Caiafa , il 19enne in cella nel corso delle indagini sulla morte del 18enne Arcangelo Correra. Vorrei abbracciarla e piangere assieme a lei. (Gazzetta del Sud)

Le armi distruggono i giovani di Napoli

"Renà non mi lasciare": le ultime parole di Arcangelo prima di morire Il 19enne indagato per omicidio colposo è in carcere ma ripete: "E' stato un incidente" (Ottopagine)

Questa la difesa di Renato Caiafa, il ragazzo di 19 anni da ieri alle 22 in stato di fermo nel carcere di Poggioreale, con accuse di ricettazione e porto abusivo di armi, e solo indagato per quello che al momento appare come un omicidio colposo. (Il Fatto Quotidiano)

Gentile Direttore Feltri, ma è mai possibile che a Napoli gli adolescenti se ne vadano in giro armati di pistola ammazzandosi tra di loro? Non bastava l'omicidio di Santo Romano, ora un'altra vittima, Arcangelo Correra, un diciottenne stroncato da un colpo di arma da fuoco che lo ha raggiunto alla testa, ammazzato dal cugino di 19 anni, che sostiene di essere stato ignaro che la pistola fosse vera e di averla trovata per strada. (il Giornale)