Morto Raoul Casadei. Il re del liscio ha perso la battaglia contro il Covid

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ravennanotizie.it INTERNO

E’ morto questa mattina, all’ospedale di Cesena, dove era ricoverato dal 2 marzo scorso, Raul Casadei, capostipite della famiglia che in Romagna e nel mondo rappresenta la musica folkloristica e tradizionale di questa terra.

Sono certo che il nostro Raoul continuerà a vivere nella sua musica, e noi non dimenticheremo colui che per noi sarà sempre il Re del liscio”

Nel corso dei giorni, se sue condizioni si sono progressivamente aggravate e questa mattina è giunta la triste notizia. (ravennanotizie.it)

Su altri giornali

Negli Anni ’70 il boom, con successi rimasti nella memoria popolare: da ‘Romagna mia’ a ‘Ciao mare’, da ‘Simpatia’ a ‘La mazurka di periferia’ Il ‘re del liscio’ si è spento a 83 anni all’ospedale Bufalini di Cesena dopo aver combattuto per una decina di giorni contro il Covid. (LaPresse)

Se ne è andato a 83 anni, compiuti lo scorso 15 agosto, dopo essere stato ricoverato, il 2 marzo, all'ospedale Bufalini di Cesena. Inventore del 'liscio', e con il brano manifesto 'Romagna Mia', da oltre 4 milioni di copie vendute, raccolse l'eredità della zio e all'inizio degli anni '70 (Casadei era maestro elementare), raccolse l'eredità dello zio ed ebbe un successo incredibile (Primocanale)

Mi stringo al dolore della famiglia e sono vicino ai due figli Mirko e Carolina” Anche il Biellese piange la scomparsa dell’artista romagnolo, di scena, fin dagli anni ’70, alla Peschiera di Valdengo. (newsbiella.it)

Il musicista romagnolo Raoul Casadei è diventato ispiratore e motivatore per molti. Molto amato anche all'estero, la sua "Romagna mia" è una delle canzoni italiane più conosciuta al mondo. (Video - La Stampa)

Il musicista si è spento all’età di 83 anni dopo aver perso la sua battaglia contro il virus che continua a non dare tregua. Casadei morto per Coronavirus: la sua famiglia è positiva. (Gossip e Tv)

Se il liscio, insieme alla canzone napoletana, è stata la più autentica forma d'espressione popolare dell'Italia del dopoguerra, lo dobbiamo (anche) a lui. (Il Sole 24 ORE)