L’eurorabbia di Meloni. La Nato di Rutte. Biden-Trump atto I | Podcast

La rabbia di Giorgia Meloni per l’esclusione dalle trattative sull’assegnazione dei posti al vertice dell’Unione europea. Come cambierà la Nato sotto la guida del nuovo segretario generale, il premier olandese uscente Mark Rutte (anche considerando il probabile approdo dell’estone Kaja Kallas al posto di Altro rappresentante della politica estera dell’Ue). E il primo dibattito televisivo tra Joe Biden e Donald Trump, in vista del voto presidenziale del 5 novembre. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il primo passaggio previsto dai Trattati sul nome del nuovo presidente della Commissione e sulle altre nomine apicali, i cosiddetti “top jobs”, è quello del consenso dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri in una sede ben precisa: il Consiglio europeo. (Nicola Porro)

Il presidente del Consiglio è a un bivio e deve decidere se continuare a mostrarsi moderata e dialogante a Bruxelles, o se vuole prendere la strada del suo alleato Viktor Orban. Quando la leader di Fratelli d'Italia è diventata premier in Europa tutti temevano che si sarebbe unita all'ungherese e all'allora premier polacco, Mateusz Morawiecki, come lei membro del partito conservatore europeo, e che avrebbe iniziato a mettersi di traverso e creare problemi in sede di Consiglio. (EuropaToday)

Quella di Giorgia Meloni mercoledì 26 giugno alla Camera, è stata una vera e propria intemerata contro l’Europa «gigante burocratico», «invasivo», «ideologico», da cui i cittadini si stanno allontanando, «basta guardare i livelli di astensionismo», dove prevale la logica «del caminetto» – come si dice in gergo politico quando ci si riferisce ad un accordo tra i capi delle varie correnti – piuttosto che a quelle del consenso popolare. (L'Eco di Bergamo)

Il premier polacco Tusk riapre la partita Ue: "Non c'è Europa senza Italia, senza Meloni nessuna decisione"

"Se bisogna allargare la maggioranza per noi sarebbe importante allargarla con altre famiglie democratiche come i Verdi europei con cui ci sono tanti obiettivi condivisi come la difesa del Green Deal", ha spiegato Schlein. (Tiscali Notizie)

A poche ore dall’inizio del Consiglio europeo nessuno è ancora in grado di prevedere come si posizionerà l’Italia. La premier ha contestato sia il metodo che il merito nella scelta dei top jobs europei. (Il Sole 24 ORE)

La decisione spetta al Consiglio europeo. È un malinteso: a volte servono delle piattaforme politiche specifiche per agevolare il processo, la posizione comune dei tre maggiori gruppi serve a facilitare il processo. (Secolo d'Italia)