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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

L’attentato a Donald Trump è determinante se letto alla luce della crisi - identitaria e sociale - in atto negli USA. Il commento. Il titolo potrebbe far pensare al delizioso film dell’impareggiabile Blake Edwards con Peter Seller che faceva crepar dal ridere, ma qui c’è poco da stare allegri a veder il crepuscolo della più grande democrazia occidentale, oggi forse accidentale, gli Stati Uniti d’America. (Quotidiano di Sicilia)

La notizia riportata su altri media

Domenica, e non poteva mancare, è stato il direttore de La Repubblica, Molinari, a fare altrettanto, sottolineando “l’estensione della guerra segreta che, dal veleno sui social network ai piani di eliminazione fisica, Mosca ed i suoi alleati stanno conducendo dentro i confini dei nostri Paesi”. (Contropiano)

In particolare nell’Italia provincia dell’Impero assistiamo a una gara di fedeltà e sottomissione al nuovo imperatore annunciato, che vede al momento vincente il solito grottesco Salvini col suo improponibile paragone tra l’attentato a Trump e l’aggressione subita a suo tempo da Berlusconi e l’immancabile riferimento all’odio della sinistra. (Il Fatto Quotidiano)

Le notizie del 15 Luglio 💵 Dopo l’attentato Trump ha raccolto un milione di dollari in 15 ore. Elon Musk ha annunciato che voterà per lui. (Cronache TV)

Stati Uniti, un Paese in bilico

Questione di un millimetro. Più di quanto non lo sia già. (Corriere della Sera)

"La sfida tra Trump e Biden (se alla fine sarà lui) ci racconta un’altra America. Non più quella rassicurante, forte, protettiva, ingombrante, a volte intrusiva, che ha segnato il nostro dopoguerra. Ma il suo opposto, o quasi. (Tiscali Notizie)

Gli spari che hanno colpito Donald Trump durante un comizio in Pennsylvania ci raccontano drammaticamente a quale punto di tensione sia giunta la situazione americana, a pochi mesi dal voto. Non sappiamo ora chi verrà individuato come responsabile. (Corriere della Sera)