Marzabotto, 80 anni fa. Steinmeier: "Perdono"

Marzabotto, 80 anni fa. Steinmeier: Perdono
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il Giornale INTERNO

È arrivato da Berlino, sull'aereo del suo collega italiano, con il suo vestito scuro. E quando tocca a lui, tra bandiere, reduci e tante emozioni, chiede subito scusa per conto di un popolo intero. «In qualità di presidente federale, oggi mi trovo davanti a voi e non provo altro che tristezza e vergogna. Mi inchino ai morti, vi domando perdono a nome del mio Paese». Insomma, Franz-Walter Steinmeier, socialdemocratico di lungo corso, quasi si commuove lì dove ottanta anni fa i nazisti senza pietà massacrarono 770 persone. (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

"Oggi sono qui davanti a voi come presidente federale tedesco e provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinnanzi ai morti e a nome del mio Paese vi chiedo perdono". (la Repubblica)

«Siamo qui oggi uniti nel dolore, ma anche in profonda amicizia. Fivizzano, Marzabotto, le Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Civitella, in tutte queste località le truppe naziste perpetrarono crimini disumani in Italia, accecate dall'odio e dal fanatismo. (LaC news24)

Marzabotto, l'emozionante discorso in italiano del presidente tedesco Steinmeier : "A nome del mio Paese oggi vi chiedo perdono" (La Stampa)

VIDEO Marzabotto, Mattarella: "Mai dimenticare, fantasmi orrore non hanno lasciato la storia"

La cerimonia per l’ottantesimo anniversario della strage ha visto la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente della Repubblica tedesco Frank-Walter Steinmeier. Alla commemorazione ha partecipato anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. (intoscana)

Cagliari. Martedì 1° ottobre alle 17,30, nella Sala Castello di viale Regina Margherita 42, prende vita la X edizione del Festival Premio Emilio Lussu con i saluti istituzionali dell’assessora regionale della Cultura Ilaria Portas e dell’assessora alla Cultura del Comune di Cagliari Maria Francesca Chiappe. (SARdies.it)

“Sbagliamo se pensiamo che il razzismo, l’antisemitismo, il nazionalismo aggressivo, la volontà di supremazia, siano di un passato che non ci appartiene. Quanto accade ai confini della nostra Unione Europea suona monito severo. (LAPRESSE)