Ciclismo, Skjelmose: "Ancora non ci credo, regalo vittoria a mio nonno"
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"Non credo ancora a quello che ho fatto. Dicevo sempre a Evenepoel che ero nei guai e 'per favore, tira in salita, sono al limite', e quando ci siamo fermati per la volata ho tirato solo perché puntavo al podio". Così il danese Mattias Skjelmose vincitore dell'Amstel Gold race 2025. "Entrare tra i primi tre sarebbe stato un risultato davvero importante per me. Ho cercato di tenere il gruppo in corsa. (Sportmediaset)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Mattias Skjelmose, giovane ciclista danese, ha sorpreso tutti con una vittoria straordinaria all’Amstel Gold Race. “Puntavo ad un posto sul podio, mi sarei accontentato, non posso credere di avere vinto”, ha dichiarato Skjelmose, ancora incredulo per il risultato ottenuto. (Radio Kiss Kiss - KissKiss.it)
10 e lode. Questo è possibile perché ci sono due corridori universalmente più grandi degli altri, Tadej e Remco, completi come pochi (Van der Poel è fuoriclasse assoluto per un certo tipo di corse) e universali come nessuno. (Tuttobiciweb)
L'Amstel Gold Race è di Mattias Skjelmose. Skjelmose, corridore di 24 anni, già vincitore nel 2023 della classifica generale del Giro di Svizzera, è balzato agli onori della cronaca lo scorso anno proprio nel corso della settimana delle Classiche delle Ardenne, in quanto, nel corso della Freccia Vallone, le sue immagini hanno fatto il giro del mondo. (Il Messaggero)

«È stata una bella gara – commenta a caldo Pogacar – Anche se la linea dell’arrivo era cinque metri più lontana e quindi… secondo classificato». Gli attacchi da lontano di Tadej Pogacar, come visto all’Amstel Gold Race, non si risolvono tutti con la sua vittoria. (Bicisport)
E una parte del gruppo, ovviamente, ringrazia. Dopo il terzo posto alla Sanremo dietro a Van der Poel e Ganna e il secondo alla Roubaix sempre alle spalle di VdP, il Campione del Mondo si è dovuto inchinare anche a un insospettabile Mattias Skjelmose all’Amstel Gold Race, la classica della birra che regala sempre spuma sui 34 “berg” (salite) che la contraddistinguono. (Bikeitalia.it)
Salvo quando un buon corridore, anzi un campione, sebbene non faccia parte del club degli extra terrestri, ti rimane a ruota ed è talmente furbo da giocarsi tutte le sue carte alla perfezione, come ha fatto Skjelmose. (Cyclinside)