Assange a Consiglio d'Europa: Washington ha criminalizzato giornalismo
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Il fondatore di Wikileaks ha preso parte a un'udienza organizzata dalla commissione per gli Affari giuridici e i diritti umani sul suo caso. Si tratta del suo primo intervento pubblico dal rilascio e dopo 14 anni di isolamento e detenzione "Vedo più impunità, più segretezza, più rappresaglie per aver detto la verità, e più autocensura. È difficile non tracciare una linea tra il governo degli Stati Uniti che attraversa il Rubicone criminalizzando a livello internazionale il giornalismo e il freddo clima attuale per la libertà di espressione". (Sky Tg24 )
Se ne è parlato anche su altre testate
La Commissione l’aveva convocato per sentire la sua testimonianza sulle condizioni della sua detenzione nel Regno Unito, durata dodici anni tra confinamento forzato presso l’Ambasciata ecuadoriana e una cella d’isolamento nella famigerata prigione di Belmarsh. (articolo21)
"Voglio essere totalmente chiaro, non sono libero oggi perche' il sistema ha funzionato. Sono libero, dopo anni di carcere, perche' mi sono dichiarato colpevole di giornalismo. Mi sono dichiarato colpevole di aver cercato informazioni da una fonte. (Il Mattino di Padova)
L’ormai 53enne cofondatore di WikiLeaks ha, infatti, ritrovato la sua libertà solo lo scorso 26 giugno, mediante un patteggiamento con gli USA che avevano chiesto la sua estradizione dal Regno Unito. (L'INDIPENDENTE)
Il giornalismo non è un crimine. A parlare è il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, nel corso della testimonianza davanti alla commissione Affari giuridici e i diritti umani del Cons… (L'HuffPost)
Julian Assange torna sulla sue vicende personali, i 14 anni di isolamento per il mandato di arresto spiccato dal governo degli Stati Uniti, e il «perdono» ottenuto dopo la sua consegna alle autorità statunitensi. (La Stampa)
Nelle sue prime dichiarazioni pubbliche da quando è stato scarcerato, il fondatore di WikiLeaks Julian Assange ha detto di essere stato liberato dopo anni di detenzione perché “mi sono dichiarato colpevole di giornalismo”. (LAPRESSE)