Biden tira dritto e supera (a metà) la prima conferenza stampa con i cronisti

Raramente conferenza stampa presidenziale è stata più attesa. Non è che la nazione trovi avvincente gli sviluppi dell’alleanza atlantica e come, attraverso di essa, si evolva la postura geopolitica americana. Gli affari ester languono anche quest’anno fra gli ultimi di cui si interessi l’opinione pubblica d’oltreoceano, specie in un’ottica elettorale. Invece come ampiamente previsto la prima conferenza stampa “a braccio” tenuta da Biden in otto mesi è stata tutta nell’ottica di rassicurare la stampa e il pubblico della competenza dell’ottantunenne presidente nel mezzo di un potenziale ammutinamento che rischia di costargli la candidatura. (il manifesto)

Ne parlano anche altri media

''Non è stata un disastro'' la conferenza stampa di ieri del presidente americano Joe Biden, ''per lui non è finita''. Così l'ex presidente Usa Donald Trump ha commentato la conferenza stampa che Biden ha tenuto al vertice della Nato a Washington e che è stata caratterizzata da gaffe e lapsus. (Adnkronos)

Invece, complice la débacle nel dibattito dello scorso 27 giugno, quella di ieri è diventata un evento attesissimo: Joe Biden, da solo e senza gobbo, davanti a microfoni, giornalisti e telecamere se l’è cavata bene, a parte un paio di gaffes. (ISPI)

"Risposte militari alle politiche della Nato". Mentre si chiude il vertice dell'Alleanza Atlantica a Washington, la Russia alza i toni e promette vendetta. Il Cremlino non ha gradito le decisioni prese dall'Occidente: dagli F-16 agli euromissili fino ai 40 miliardi in sostegno di Kiev. (La Stampa)

L'unico suo accenno alle gaffe del confuso presidente in carica è uno stringato e istrionico «Buon lavoro, Joe! Complimenti!» lanciato su «Truth Social», il social network di sua proprietà. Poi non ce l'ha fatta. (il Giornale)

Per molti accoliti del presidente russo Vladimir Putin, l’attentato a Donald Trump è la prova che sono sulla strada giusta. C’è un film che viene visto quasi come una profezia dagli analisti del Cremlino: Civil War con Kirsten Dunst. (la Repubblica)

Il giorno dopo la gaffe, incalzato in conferenza stampa sullo scambio di persona tra il Presidente ucraino Zelensky, chiamato “Putin”, il Presidente americano Biden si è giustificato così davanti ai giornalisti, “Stavo parlando di Putin e alla fine ho detto ‘Putin, no, mi dispiace, Zelensky”. (Secolo d'Italia)