Paesi sicuri: il giudice può valutare le condizioni, secondo la Cassazione
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L'ordinamento giudiziario non può annullare il decreto ministeriale sulle domande di asilo da Paesi sicuri AGI - Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, il giudice ordinario non può revocare il decreto ministeriale che prevede un trattamento differenziato per le richieste di asilo provenienti da Paesi considerati sicuri. Tuttavia, in caso di ricorso, il giudice (Nordest24.it)
La notizia riportata su altri giornali
Può tuttavia» «valutare la sussistenza dei presupposti di legittimità di tale designazione, ed eventualmente disapplicare in via incidentale, in parte qua, il decreto ministeriale recante la lista dei paesi sicuri (secondo la disciplina ratione temporis), allorché la designazione operata dall’autorità governativa contrasti in modo manifesto», «con i criteri di qualificazione stabiliti dalla normativa europea o nazionale». (Il Sole 24 ORE)
Il tribunale ordinario secondo la Suprema Corte non può sostituirsi al ministero degli Esteri, però può disapplicare la norma quando ritenga che non sussitano i presupposti di legittimità nella designazione dei Paesi sicuri (AGI - Agenzia Italia)
Con una sentenza di oggi, giovedì 19 dicembre, la Cassazione – pronunciandosi su un caso precedente all’individuazione dei cosiddetti “Paesi sicuri” da parte del governo Meloni su un mancato riconoscimento di protezione internazionale per un cittadino tunisino – ha stabilito che i giudici possono valutare «se un Paese sicuro per un richiedente asilo lo è davvero e possono disapplicare i decreti se ci sono ragioni che minano l’incolumità di chi cerca protezione internazionale». (Open)